I New York Giants hanno già vinto a Foxboro in preseason: per la legge dei grandi numeri potrebbero mai i Patriots – pur senza Dorsett infortunato e Watson tagliato nei giorni scorsi - perdere di nuovo a domicilio, e ancora con lo stesso (inferiore) avversario? No, anche perché gli ospiti saranno privi di tutto l’attacco (Sterling Shepard, Engram, Barkley e Gallman). Sarà dunque un Thursday Night da tanto a poco, come minacciano di essere pure Ravens-Bengals e/o Jets-Cowboys, con Baltimore e Dallas nettamente (e ovviamente) favorite? Forse, ben più almeno, di New Orleans (a Jacksonville) e/o Kansas City (in casa con Houston): magari la sfangheranno entrambe, ma preventivassero di dover fare qualche straordinario che non si sa mai. Ai limiti dell’impossibile pronosticare Miami-Washington (Dolphins con un riposo rigenerante dietro le spalle, Redskins in Florida con un nuovo coach), Arizona-Atlanta (Quinn si gioca probabilmente la panchina, Ryan e compagni la reputazione), idem Rams-49ers e Vikings-Eagles, queste qui perlomeno perché livellate verso l’alto. Ma provate a mettere un segno fisso anche a Tampa Bay-Carolina (si gioca a Londra) senza dovervene pentire mille volte non appena la ricevitoria vi avrà ufficializzato la schedina, o a Chargers-Steelers (L.A. sta sfruttando decisamente male un calendario iniziale assolutamente favorevole e trovarsi Pittsburgh dinanzi in certi match cosiddetti ‘riparatori’ non è cosa consigliabile). Un avversario dei meno indicati per programmare una resurrezione se lo troverà di fronte pure Cleveland, che contro Seattle avrà il fattore-campo dalla sua: basterà? Se lo faccia bastare Denver senza casomai lasciare stavolta agli avversari (i Tennessee Titans) il field-goal di un altro sorpasso casalingo all’ultimo secondo e non scherzi troppo Green Bay nel Monday Night casalingo contro Detroit se intende migliorare ancora propria la media positiva negli scontri diretti di Division. Riposano Bears, Biills, Raiders e Colts.
Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL
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