Ah, ecco: sono umani pure i Patriots. Non si allarmino i sostenitori di New England, la squadra di Belichik a Washington ci vince e pure largamente, ma per la prima volta in questa stagione l’avversaria la chiama alla rimonta scoprendola incredibilmente impreparata sulla corsa (eccellente) da 65 yards - con deviazioni - di reverse-run di Sims. E’ la leggerezza dei contrasti, almeno tre, all’allungo dell’attaccante in maglia-Redskins che snuda inequivocabilmente un linguaggio del corpo poco consono all’impegno comunque richiesto da un match in cui una corazzata con 4-0 di media se la batte con una barchetta di cartapesta, come tale Washington confermerà di essere quest’anno e come tutti gli astanti del FedEx Field credevano comunque fosse e sarebbe stata, anche se inizialmente reattiva nel doppio sack di Ioannidis e Kerrigan a Brady e sorprendente nel touchdown McCoy-Sims già menzionato. Per Washington almeno gli onori di arrivare in vantaggio al primo intervallo pur se di un punto appena (Edelman pareggia subito cadendo in endzone sul corto in avanzamento di Brady), di resistere ad un fumble di Quinn ricoperto da Jones, in parte all’intercetto di Jason McCourty a McCoy e di affrontare (e più di una volta anche battere) senza paura la linea-Patriots sondando da molto vicino la latente mobilità del quarterback ospite, anche intercettato da Nicholson nell’anticipo a White per quella che sarebbe stata la presa – difficile, lancio mal calibrato – del 16-7. Che diverrà 12-7 (Nugent dalle 37 per la sua prima trasformazione al piede con New England, bis di specialità dalle 23 a 30 secondi dall’intervallo) a metà di un cammino che per Washington si farà infernale nel secondo tempo. Brady inventa un lancio apparentemente alla cieca per la facile catch and run di Bolden, Michel passa dove vuole, anche laddove non ci sarebbe visibilità sufficiente, sulle 39 yards di corsa che portano lui e i Patriots al 26-7. Quel minimo di energia che ancora resta nei muscoli dei Redskins Payne lo sfrutta per sackare Brady, che prima della fine omaggia Izzo del passaggio buono da portare in endzone (33-7), McCoy cade invece contro Barnett, Hightower e Collins.
Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL
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