Con o senza due dei loro fuoriclasse sono sempre gli stessi, grandissimi Saints: perdono Brees e infilano un 5-1 di media, vanno a Chicago senza Kamara e schiantano facile i Bears con Bridgewater scioltissimo nel lancio e deciso nell'assunzione delle proprie responsabilità, una difesa che ormai ha dato, compatta, la disponibilità di uno sforzo in più per il bene della squadra e lo Special Team che oggi, dopo un minuto e mezzo, mura il punt di O'Donnell con Gray, Scales spinge e gli arbitri assegnano la safety del 2-0 a New Orleans. Coach Nagy recupera - e, ahilui, lo fa giocare - fisicamente Trubisky per l'intera partita, tecnicamente invece il quarterback dei Bears indovina cose decenti solo nell'ultimo quarto, quando gli altri però sono su per quasi il triplo del parziale che Chicago avrebbe dovuto recuperare (36-10). Partenza ad handicap, dunque, per i Bears: non c'entra solo la safety, ma anche un fumble di Miller sull'attacco-ricopertura di Bell e due passaggi esterni di Bridgewater a Thomas e Josh Hill che, quando riceve, ha il touchdown a due passi. Il ritorno da una endzone all'altra di Patterson (7-9 New Orleans) parrebbe fugare le sensazioni negative sull'avvio dei padroni di casa, così come una corsa di Cohen e pure due completi di Trubisky su Robinson. Anche il sack di Jordan non è grave: Pineiro infila i pali col field-goal del vantaggio-Bears (10-9), anche Bridgewater va due volte da Thomas perchè Lutz entri a sua volta in campo per mettere al piede il contro-sorpasso (12-10) Saints, ma non un ulteriore +3 dalle 42 (ospiti solo fin sulle 24 con Murray, Ginn e ancora un clamoroso Michael Thomas da 131 yards suddivise in 9 prese).
Terzo quarto: New Orleans riparte con un Murray da 27 yards (di 127 totali), corsa del touchdown compresa, dal secondo fumble con recupero Montgomery-Williams-Klein, ma anche da un brutto sack da -9 yards di Anderson a Bridgewater cui Lutz non rimedia (ancora fuori, dalle 52, un suo field-goal). 8, invece, le yards di ritardo di Trubisky rispetto alla linea di scrimmage quando Jordan lo travolge: Murray corre per altre 14 (e poi per 21), coach Peyton si inventa un doppio screen-pass Bridgewater-Line-Taysom Hill e il jolly dei Saints lo porta su fino a oltrepassare le 35-Bears. Non manca di certo il tema Bridgewater-Thomas, sulle 4 riecco Taysom Hill di catch and run (26-10 New Orleans). Lo emula il suo omonimo (Josh, via per 27 yards fin sulle 33 di Chicago), per poi macchiarsi di un holding offensivo che fa scendere New Orleans dal papabile 32/33-10 (touchdown Murray) al 29-10 (field-goal Lutz dalle 30). Trubisky continua a non azzeccarne una, tanto più un 4th e 3 che si perde nel nulla, Bridgewater-Thomas resta invece una sentenza di condanna delle più severe per i Bears (lungo da 31 su un 3rd e 4), Josh Hill stavolta tiene a posto le mani e Murray entra in endzone. Ora che non ce n'è più bisogno, spunta fuori Trubisky con i suoi completi su Robinson (primo touchdown su un 4th e 7), Shaheen (conversione) e Wims (secondo touchdown, di Pineiro l'extrapoint del 25-36 conclusivo).
Fabrizio Mancini
Le lunghe notti della NFL
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