Sarà pure allenatore-Redskins ad interim, ma si sente che con coach Callahan a Washington spira già un'altra aria. La squadra lotta e se i media lo bombardano con le solite domande sul perchè Keenum e non Haskins lui, che oggi li turna (obbligato da un colpo ricevuto dal titolare a fine secondo quarto) per un tempo a testa, replica con parole che più chiare non si potrebbe: “Se Case (Keenum, ndr) sta bene gioca lui, su questo non c'è da discutere”. Traduzione: l'avvicendamento di stasera non ho potuto evitarlo, con invito implicito a dare un’occhiata alle statistiche, che riferiscono di un intercetto a zero (Harris a Haskins) e due sack ciascuno. Cousins li batte entrambi con 3 placcaggi ricevuti, a riprova di come la Washington difensiva di Callahan non sia la Washington di Gruden e, fattore più importante, non è neanche la Philadelphia difensiva con cui Minnesota, due settimane fa, ha giocato a palla contro il muro. Non hanno Thielen i Vikings, cosa che li fa giustamente sospettare di ogni ombra nascosta dietro gli angoli di questo - sulla carta - facile Thursday Night: incattiviti dal fumble di Diggs (indotto da Collins e Holcomb e ricoperto da Anderson), gli uomini di Zimmer se lo riprendono (sack di Hunter a Keenum, ruba Stephen) varcando con Cook un 4th e 1 ma non - corto completo ma insufficiente Cousins-Treadwell - un 3rd e 8. Bailey calcia il 3-0 dalle 50. A Minneapolis, due stagioni fa, hanno visto un Keenum ben diverso: e lui, che intende non sporcare quel ricordo, porta Washington nell'altra metacampo con Sprinkle e Richardson, poi è Rhodes a dare una mano ai Redskins sbracciando fallosamente contro McLaurin altezza ultime 2 yards. L'eventuale chiusura in touchdown (su Quinn) l'avrebbe invalidata un holding offensivo di Scherff, ma non è che agli ospiti dispiaccia pareggiare a 3 con Hopkins dalle 21 per andarsi poi, con autostima aumentata, a disimpegnare contro gli affondi di Cook, Diggs (taglio splendido con run fermata da Moreau solo sulle 23) e Mattison. Un'altra corsa di Cook la annulla pari pari un doppio sack di Ioannidis e Allen a Cousins, così Bailey deve infilare un secondo field-goal (dalle 29) che la difesa di Minnesota prova in tutti i modi - un quasi intercetto di Kendricks, un sack-fumble di Joseph a Kennum sul quale però Flowers piomba prima di ogni divisa gialloviola nei paraggi - di blindare. Hopkins fa 6-6 dopo il Two Minutes Warning e Washington spera possa bastare fino all'intervallo, ma deve cambiare parere già 55 secondi più tardi (presa di Olabisi Johnson, due corse di Cook) e quando Minnesota è sulle 8 Cousins si mette in disparte lasciando fare a Mattison e ancora a Cook per altri tre allunghi (13-6). Washington - con Haskins per Keenum - troverà la caramella del field-goal riduttivo di un divario fino ad allora mai patito solo sul 6-16 che Hopkins porta 9-16: dopo l'intervallo, infatti, Vikings su solo di altri tre punti (Bailey dalle 27), ma avanzando fin troppo senza sudare dalle loro 10 alle 5 opposte nonostante un sack di Bostic a Cousins, e pure con l'aiutino di due falli di Reaves - violenta incornata a Diggs - e Ioannidis). Minnesota, poi, non manda sprecato niente: dai sack a Haskins con yards di rimessa di Barr, Griffen e Odenigbo ad un'altra pesantissima flag (Moreland) a favore, passando per l'intercetto di Harris e il field-goal finale (19-9 Vikings) di Bailey dalle 40.
Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL
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