Sono senza Gurley i Rams: giochi di corsa ridotti all’osso, penseremmo noi profani, anche per non pungolare troppo San Francisco che in quell’ambito può distruggere ogni linea con Mostert, Breida e Coleman. Tutt’altro: il derby di California, invece, McVay se lo gioca quasi esclusivamente ‘alla mano’. Donald sacka Garoppolo e Goff chiama ben cinque volte all’avanzata Malcolm Brown, più una reverse-run di Woods che segna i primi (e ultimi) 7 punti sul tabellone losangelino. Si saranno pure sentiti provocati i 49ers, ma – come accennato – piace comunque tantissimo a coach Shanahan mandare giù liberi per il campo i suoi velocisti: Kittle prende e pedala per 10 yards, idem Breida e Pettis per 17 e 19, Coleman ne ha solo due davanti, come volete che finisca? Un’impostazione diversa da parte dell’allenatore di casa, insomma, non credo avrebbe cambiato chissà quanto la storia di questo derby di California che, per la verità, San Francisco – confermando una dimensione da grandissima squadra ogni settimana crescente – tiene in bilico fin troppo a lungo astenendosi almeno un paio di volte dallo stendere dei Rams già nel primo tempo parecchio barcollanti. Garoppolo lancia un pessimo intercetto tra le mani di Peters, che nemmeno deve spostarsi per anticipare Samuel, Littleton quasi ne cattura un secondo, Gould non trova i pali dalle 55, ma il ritorno di Natson dalla endzone a non troppo più avanti. La difesa ospite, al contrario, è fortemente intimidatoria: Blair atterra Goff, Armstead occlude (con Jones) un 4th down di Brown e toglie ai Rams la proprietà di un ovale trasferendola a Coleman e Garoppolo assieme a 24 yards appena da mettersi alle spalle. 14-7 Niners, ma a incisività offensiva la differenza dovrebbe essere almeno doppia. Manca un quid di spietatezza e, sul 21-7 annullato a Pettis, qualche centimetro di campo, perché qui Garoppolo fa più del suo dovere declamando la poesia di una stupenda parabola a scendere che il ricevitore di Shanahan acchiappa sulla testa di Hill, senza però restringere i piedi nei confini della endzone. Gould mette comunque il 17-7 dalle 25, mentre Goff annaspa contro un altro pò di sack (Thomas, Armestead, Ford), uno dei quali degenera pure in fumble con ricopertura di Havenstein. San Francisco (Coleman e Breida) attraversa fin troppo comodamente quasi ogni terzo down L.A. riesce a fronteggiargli davanti, il quasi lo sistema un altro field-goal di Gould, senza appello invece (4th e 1) l’opposizione di Warner e Ward a Henderson e solo una mera testimonianza della notevole resistenza agonistica dei Rams – perché la musica rimane sempre la stessa: un altro 4th e 2 (Ward su Kupp) fallito da Los Angeles – il sack-fumble Donald-Littleton a Garoppolo riportato a ridosso delle 35 ospiti.
Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL
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