Confermato: i Detroit Lions sono una squadra allenata da Matt Patricia, eppure di difendere quasi si disinteressano, o meglio si concentrano solo sulle cose del versante opposto e se la giocano a chi fa più punti anche con avversarie - come Oakland - con le quali ci si potrebbe permettere qualche calcolo strategico addizionale. Ad essere onesti, però, oggi sono i Raiders ad infiammare la faccenda rubando palla a Stafford con Hurst e accendendo il turbo di Josh Jacobs: 46 yards e accesso trasversale in touchdown. A questo punto Detroit si sente obbligata a replicare: Stafford manda Marvin Jones sulle ultime 3 con un lancio di mezzo campo di estensione e fa correre Johnson per il 7-7. Poi, sentendosi evidentemente fibrillare il braccio, ecco anche un secondo missile, questo terminale, da 59 yards per la presa di Golladay. E' 14-10 Lions perchè, nel frattempo, Oakland - ripartita con Carr su Waller - trova il secondo vantaggio al calcio (Carlson) con l'intercetto di Worley che chiama il terzo con run breve (e saltello finale) dell'irresistibile Jacobs. Detroit annaspa: Stafford sackato da Key e brillante risoluzione di reverse-run (Carrier) di un 4th e 3 sciupata dal field-goal out di Carlson. L'occasione del rientro-Lions: Stafford da Jones e Amendola con McKissic giù fin sulle 8, al piede Prater segna il 17 pari. Da qui alla fine solo touchdown, con Oakland che provoca e Detroit che non lo accetta per niente. Tyrell Williams ad espugnare le 40 dei Lions, Carr di trasversale stretto per i guanti di Moreau. Un 24-17 che regge l'urto di un sack a Carr (Flowers) e di un quasi-fumble (ovale smarrito e poi riacquisito per un attimo dallo stesso quarterback di casa), poi Stafford disorienta i Raiders servendosi di McKissic prima da runningback poi da ricevitore (24-24). Carr invece non sfodera variazione alcuna sul tema-ruoli ma, con Richard e Renfrow, il touchdown arriva uguale, come una allarmante flag - a un minuto dalla fine - contro Lawson (Pass Interference sulle 8), un rassicurante sack che arretra Detroit di 10 yards (Hall su Stafford) e, sul 4th e 1 della vittoria o dell'overtime (forse), le dita di Joseph sulla faccia (e sul pallone a lui diretto) di Thomas.
Fabrizio Mancini
Le lunghe notti della NFL
Commenti