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Fabrizio Mancini

Oakland a tre volti nella 'prima' londinese: quando una partita si gioca su un punt

Aggiornamento: 22 mag 2021

Un primo tempo-capolavoro di Oakland nella prima londinese di NFL 2019, così come fu da applausi quell’inizio da 14-0, qualche week-end fa, contro i Kansas City Chiefs (che, però, lo recuperarono ancor più rapidamente e vinsero comodamente la partita), oggi addirittura superato con il field-goal di Carlson allo scadere del secondo quarto per un +17 onestamente impossibile, stavolta, da farsi rimontare. Non fosse altro che per l’impietoso confronto Mahomes-Daniel al comando della regia avversaria: un fenomeno con cento marce inventive contro un buon quarterback, peraltro bravissimo domenica scorsa contro Minnesota, ma molto più prevedibile, tanto che Oakland lo andrà a sackare tre volte in mezz’ora con Crosby, Mayowa e Hurst e intercettare sulle 24-Bears con Morrow, quando i Raiders sono già avanti 7-0 – touchdown-Jacobs di screen-pass e run nel primo gioco del secondo quarto -, muovendosi da lì per raddoppiare il bottino a 14, ancora di corsa, con DeAndre Washington. Eppure Daniel o non Daniel, Mahomes o non Mahomes, Oakland quella lezione sembra averla già rimossa: terzo quarto osceno della squadra di Gruden, nemmeno forzata da un avversario finora del tutto innocuo agli errori che riporteranno Chicago, pian piano, in superficie. Carr e Jacobs sbagliano il tempo reciproco di uno screen-pass in piena metacampo-Oakland, con palla che rotola verso la redzone neroargento e Mack che la ferma (altezza 15 yards), poi l'holding di Joyner al prezzo salatissimo di un down praticamente completo e la run breve di Montgomery per il 7-17. Basta questo per sentirsi Mahomes: 32 yards di lungo da Daniel per l’ottima ricezione di Miller sulle 9 e la presa bassa di Robinson ad aggiustargli un passaggio uscitogli dalle mani molto meno bene di quanto il quarterback dei Bears lasci la tasca per osservar meglio il panorama che ha di fronte. Si mette malissimo per Oakland: holding offensiva di Hudson, 71 yards di ritorno da punt di Cohen, gran trasversale di Daniel a Robinson dalle 16 (21-17 Chicago) e fumble McManis-Davis ricoperto da Amukamara poco prima della propria endline. Infine l’intercetto di Worley a Daniel, caricato però fallosamente da Hurst, e un nuovo 3rd down completato (Carr/Carrier), ma non chiiusoche Oakland, morale sottoterra, punta dalle sue 22. E’ qui che scatta la controsvolta del match: flag contro Pierre-Louis per l’ostacolo scorretto al calcio di allontanamento di Cole, trick-play-Raiders - ancora in stato di punt formation - con Harris che supera un 4th e 1 di importanza capitale se Eddie Jackson non rubasse palla, e a dir poco fondamentale quando la rivisitazione arbitrale al video, dando il completo, funge quasi da messaggio cardiaco per Carr, Renfrow, Moreau, un super-Jacobs, che vola senza paura al di là della linea difensiva-Bears posta a presidio delle ultime 2 yards (24-21 Oakland), e l’intercetto di Conley a Daniel.


Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL


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