Così ce lo aspettavamo, così è stato, senza sorprese e con l’emozione di un bel frittatone finale, questo scontro tra ‘senza vittorie’ nello stadio che ospiterà il prossimo Superbowl: due squadre che, troppo tempo fa ormai, ne hanno pure giocato un paio e che oggi – di certo non per l’impermeabilità delle loro difese, che pure si comportano decentemente - non lasciano per un quarto di gioco agli spettatori neanche il piacere di un field-goal (Washington sacka Rosen e come lui Allen, Collins e Hester, Rowe dall’altra parte anticipa Richardson su un 3rd e 2). Nel secondo parziale ci si diverte qualcosina di più: Redskins di corsa con Peterson e Thompson dalle loro 12 alle 25 di Miami e di volo (Keenum-McLaurin) per il 7-0, aggressivi nel rispetto delle regole su Rosen che perde palla su Collins (i Dolphins se la riprendono con O’Leary) e si fa intercettare da Dunbar, fin troppo quando due flag contro Moreau e Anderson spingono Parker e Drake fin nelle 25 di Washington. Field-goal Sanders (3-7) già insufficiente di suo sul piano numerico, quasi vano se Wiltz si aggrappa alla grata del casco di Keenum (Redskins in un lampo nelle 35 opposte) e McLaurin completa una catch and run da 33 yards tirando dritto fino al touchdown dopo la ricezione sulle 10. Il differente peso di un field-goal: quasi irrilevante se lo calci sul -7, come Sanders, tutt’altra roba una trasformazione da +14 (17-3 Redskins, Hopkins dalle 21) dopo l’intercetto di Hamilton a Rosen sulle 34 di Miami, con McLaurin ancora puntuale a 10 yards dal suo quarterback, che Peterson concorre a tener dentro tuffandosi su un fumble, e McCain fenomenale nell’anticipo in endzone su Thompson. Il debutto positivo di coach Callahan sulla panchina dei Redksins in attesa ormai solo dell’ufficializzazione, neanche un secondo field-goal – questo sbagliato – da Hopkins parrebbe poterlo mettere in discussione, forse nemmeno l’ottimo impatto che Fitzpatrick imprime al match dei Dolphins collaborando con Walton e Drake e liberando in touchdown (10-17) la run di Ballage. Nè le 30 yards di duplice ritorno di Preston Williams da punt di Way e la ricopertura-fumble di Drake: la tappa del Two Minutes Warning, cui i Redskins arrivano ancora a +7, non può non essere l’ultima, piccola, preoccupazione da fugare per gli ospiti, proprio al fotofinish travolti invece e inaspettatamente da Fitzpatrick e Gesicki, da Hurns e Preston Williams, da Parker e dalla sua corsa breve del 16-17. Conversione per andare a vincere, ordina Flores: se abbia chiesto a Fitzpatrick anche l’esecuzione di quel gioco cervellotico e sinceramente improponibile nel frangente in questione e da quella distanza, le 11 avversarie - corto orizzontale per presa e successivo trasbordo in endzone di Drake –, per rispetto suo e del blasone della squadra che allena, preferiremmo non saperlo.
Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL
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