La partita i Chiefs la vincono, ma perdono Patrick Mahomes. Oppure - ognuno scelga secondo il proprio personale ordine d’importanza come classificare le due cose, i Chiefs perdono Patrick Mahomes, ma vincono il Thursday Night sui Broncos. E’ comunque a prezzo salato che Kansas City, in una serata altrimenti felicissima per una prestazione di ritrovata autorevolezza, riassesta una classifica neanche complicatasi chissà quanto all’indomani della recente, doppia sconfitta casalinga consecutiva (contro Colts e Texans) Kansas City. All’Empower Field, al contrario, nessuna estemporaneità fuori-schema, nessuna improvvisazione anarchica, nessun calo di tensione, ma solo notevoli progredimenti difensivi, la cura primaria a cui ha lavorato Reid in questi giorni pre-volo direzione Colorado, ad esclusiva eliminazione del drive dei primi e ultimi punti di Denver (6, segnati dopo altrettanti minuti). Li segna Freeman di run breve, ma KC collabora attivamente con un facemask di Clark su Spencer e un holding di Breeland: Denver né calcerà l’extrapoint, ma nemmeno trasformerà un identico gioco di conversione con Lindsay. Extrapoint che, invece, darà il vantaggio (7-6) a Kansas City (Butker), ripartita di offensiva veloce con Mahomes, McCoy, Kelce e Hardman. Sack, il primo di 9 complessivi, di Okafor a Flacco con fumble (salvato da Freeman), ancora Hardman a ritornare 36 yards, fin sulle 21 di Denver, poi lo stop a Darrel Williams dal duo Jones-Johnson e Butker è di nuovo dentro per i pali dalle 33: 10-6 Chiefs. Riecco Okafor, uno degli uomini-ombra di Flacco (secondo sack personale sul finire del primo quarto), ma Kansas City è attentissima anche se a lanciare per Denver – su una simulazione non riuscita di punt – c’è Wadman, abbattuto da Watts sulle 38 dei Broncos: è qui, nel guadagno di un 4th e 1, che si fa male Mahomes, colpito da tergo da Wolfe, e che i Chiefs si rifanno a Butker per andare su di un possesso (13-6, e per così poco – col senno del poi – e a parità di risultato finale, molto meglio se questo calcio KC lo avesse tirato prima di misurarsi con quel devastante 4th down). Futuro di franchigia drammatico se la diagnosi dell’infortunio del quarterback biancorosso non sarà tranquillizzante (ginocchio contuso: fosse solo questo, senza complicazioni, si potrebbe parlare di un solo mese di convalescenza). Positivo, viceversa, l’immediato presente del match, ‘svoltato’ dai Chiefs proprio nella sua fase più critica, con il doppio sack-fumble di Hitchens a Flacco (che aveva appena spedito a Sutton una gran palla da 41 yards), il primo raccattato e portato in touchdown da Ragland, il secondo ricoperto da Lindsay, ringraziato però a modo suo, fallendo cioè il field-goal del -11 Broncos dalle 45, da McManus. Sorte simile per l’holding contro Dawson, che vanifica il sack di benvenuto di Miller a Moore, che il sostituto di Mahomes accusa palesemente fino all’improvvisa fiondata da circa 30 yards che Hill agguanta sulle 37 di Denver e consegna in endzone. Nello specifico settore del placcaggio al quarterback (e, come abbiamo visto, al punter) Kansas City non sbaglia un colpo (Flacco giù da Ogbah, che gli devia anche un successivo passaggio destinato a Beck), facendo en-plein anche ai field-goal con il terzo centro di Butker. 30-6 Chiefs.
Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL
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