Houston a Londra con i suoi Texans migliori: di un altro scontro diretto di Division da giocare ‘leggeri’ come a Indianapolis, del resto, nemmeno a pensarci. La pagano salata i Jaguars, che più che far cominciare agli uomini di O’Brien un drive con 34 yards (flag contro Clark e Mitchell) da conquistare - con Fairbairn che può tirare almeno il field-goal del 3-0 dalle 52 - non possono. Il primo quarto va così: Jacksonville non vede mai la metacampo opposta, ma neanche scopre la propria, tanto che Watson deve forzare piuttosto presto un 4th e 2 (riceve Akins), resta incredibilmente in piedi su un sack completato per ¾ - palla a Hyde per una run da 7 yards –, corre fin nelle 10-Jags e passa a Hopkins e Fells i palloni del 9-0 (stoppato l’extrapoint di Fairbairn).
Prima affacciata in territorio nemico per i Jaguars che schizzano con Armstead, Fournette e Chris Conley sulle 12 avversarie – Lambo nei pali dalle 30 – e sackano di nuovo per metà Watson (con Ngakoue): il piede di Fairbairn non risponde a quello del collega (field-goal out dalle 58), a sua volta dentro per il -3 che Jacksonville, però, non esegue indugiando su un gioco di lancio cancellato da Houston con il sack di Buddy-Calhoun a Cooke. Lambo, perlomeno, ricopre palla sulle 50 e Campbell sacka Watson: i Jaguars vanno giù solo 12-3 (Fairbairn segna dalle 42), senza invece fermare prima dell’ultima yarda del loro campo – run spaccatutto di Duke Johnson e Texans a +16 -, Hyde e Hopkins. Ultimo quarto terribile per Jacksonville: Minshew smarca Chris Conley su un 3rd e 15 ben portato a casa, ma non sul 4th e 10 seguente (il Conley di Houston, Gareon, lo anticipa e il challenge non cambia l’idea arbitrale), poi si fa intercettare da Addae e Reid. Quest’ultimo annulla così la contro-persa di Hyde sulla endline-Jaguars (Wilson gliela toglie, Borders la recupera in endzone) e ritorna fin sulle 3, da dove Watson e Hopkins non perdonano (26-3).
Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL
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