Si beano della sconfitta di Minnesota i Green Bay Packers, si preoccupano zero di Lions e Bears (sconfitti anche loro) e si prendono una domenica di riposo. A Detroit e alla sua trasferta a Oakland pensano invece i Chargers: non trarranno vantaggio alcuno dal risultato finale di questa partita, ma la condizione primaria, quella cioè di imporsi nella propria, la rispettano: solo sack per Rodgers nel primo tempo (Bosa e Ingram), Rivers ne prende uno da Lancaster e Za'Darius Smith, ma crepa il telaio difensivo ospite con Allen, Gordon, una grande catch and run di Mike Williams, Henry e tre field-goal di Badgley per un ingeneroso 9-0 all'intervallo. Roba recuperabilissima per Green Bay se Ingram e Bosa fossero d'accordo (sack 'collaborativo' a Rodgers, e sono già due cadauno) e se, dopo una coppia di run di Justin Jackson, ancora Badgley fosse meno preciso al calcio dalle 43. 12-0, ma non va ancora come deve andare, almeno secondo quanto da due quarti e mezzo stanno facendo vedere i Chargers e non vedere i Packers, ai quali non va dritto neanche un semplice punt di Scott, pagato sulla corsa corta di Gordon (19-0). Rodgers ha Adams e Kumerow, Los Angeles Desmond King che stoppa altezza proprie 35 entrambi: Green Bay a segno sì, ma solo al piede con Crosby dalle 54. Di contro Lynn, incassata l'ennesima conferma dell'ottima vena odierna al calcio del suo kicker (Badgley nei pali dalle 19), si avvale dell'offside rilevato a Brown all'atto del quinto field-goal losangelino per cancellare il 22-3 che ne cosegue e scrivere, nella casella-Chargers, un bel 26 (Gordon di corsa sul 4th e 1 relativo). Badgley ci resta male e manca la successiva chiamata al piede sul +15, perchè intanto Green Bay si è avvicinata con Rodgers che passa in avanzamento il touchdown del 9-26 a Jamaal Williams e entra da solo per la conversione a 11.
Fabrizio Mancini
Le lunghe notti della NFL
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