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Fabrizio Mancini

Detroit tutta d'attacco, Stafford e Golladay troppo per i Giants

Perché Matt Patricia ha deciso per la cessione di Qandre Diggs ai Seahawks? Vuoi vedere che il coach dei Lions si è stancato di portarsi dietro l’etichetta del defensive-coordinator di professione che diventa da un anno all’altro capo-allenatore senza però riuscire a prendere le distanze, per consuetudine ad un certo, limitato lavoro di carattere tattico, dal suo ruolo passato? Detroit, così gestita, accetta di poter subìre qualche punto di troppo dagli avversari nel proposito di farne a propria volta anche uno solo di più. Non facendosi condizionare dall’errore periodico (l’intercetto di Jenkins a Stafford), perché subito con la testa ad una sua cancellazione (sack-fumble a Daniel Jones, con raccattata e ritorno in touchdown dalle 13 di Kennard, Stafford-Amendola per 25 yards e Stafford-Hall per 54 tra lancio, ricezione e comparizione in endzone). Sceglie la squadra più rognosa Detroit tra quelle con cui attuare senza tribolare troppo una sperimentazione del genere: i Giants, due settimane fa, un 14-0 come questo lo hanno recuperato, e in pochi minuti, addirittura a casa dei Patriots, vorreste che non ci provino qui con Tate, Barkley, Fowler e Slayton (doppietta da 50 yards nette di prese, favolosa la seconda su un 3rd e 7))? Manca alla conta l’extrapoint di Rosas, ma anche Prater sul 14-6 ha spedito fuori il field-goal del +5 Lions dalle 53 e Shurmur – a dispetto del -1 - trova comunque di che rallegrarsi più per il sack di Haley a Stafford oltre mezzo down alle spalle dello scrimmage che per il fallo di Mayo sul punt di Martin per lo strabordare di inedite iniziative d’attacco per Detroit prima e dopo l’intervallo con il calcio a segno di Prater dalle 52 (17-13) e gli inviti – due a testa - da 61 yards ad Amendola e Golladay. L’ultimo, da touchdown, brucia Baker ma non incenerisce i Giants, che spingono con Barkley e Tate fin sulle 5 di Detroit, ivi comprese due flag contro Davis e Coleman, e fintano una corsa breve che manda a spasso tutti i Lions assenti sul solissimo Engram in endzone (troppo basso, invece, il passaggio di conversione su Slayton). Melvin tocca un lancio di Daniel Jones, ma Detroit con 59 yards in due down Stafford-Golladay (31-19) fa tranquillamente a meno dell’intercetto (ne sfiorerà uno pure Coleman) e potrà perfino permettersi di incassare un sack-fumble Peppers-Bethea e il 26-31 finale (Barkley da ricevitore).

Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL



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