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Fabrizio Mancini

Watson eccelso, così e così tutti i Texans: Watt si infortuna

Aggiornamento: 31 ott 2019

Sackato da Hankins e quasi intercettato da Mullen già a metà primo quarto: vuoi vedere che Houston proprio oggi che deve vincere per forza per riordinare una Division in decollo per le vittorie di Titans, Jaguars e Colts dovrà fare a meno della migliore vena di DeShaun Watson? Che invece giocherà una partita grandiosa, non come i Texans in generale, caotici come a Indianapolis: perchè se pure Watt (uscirà infortunato, stagione a rischio) 'tocca' un lancio di Carr dalle sue 15, Addae non ferma la maxi-catch and run di Renfrow (65 yards totali) che porta Oakland avanti di un possesso, presto rimontato dai Texans (o restituito dai Raiders, dipende dai punti di vista) grazie a due penalità contro Ferrell e Joseph, tre run di Hyde e l'attacco di Duke Johnson al presidio della endzone di Joyner. Più faticosa la seconda risalita - ad altezza medesima - di Houston, perforata dalle corse di Washington e di Jacobs, trafitta dai profondi su Renfrow e Jones, infilata alla fine della fiera sull'asse di lancio Carr-Waller (14-7) e colpita dal sack di Mayowa a Watson che, alle strette, sente il bisogno di rifarsi a Hopkins (tre ricezioni, 38 yards) e Stills (gliene basta una, ma su un 3rd e 10, per traghettare i Texans sulle 16). Duke Johnson guadagna quanto può su un 3rd e 16 - Hyde giù da Crosby dietro lo scrimmage - e Fairbairn calcia dalle 33 un 10-14 non banale se, nel terzo quarto, la corsa di Watson ad aggirare un 4th e inches e la catch and run di Carter fin sulle 11 lo riportano dentro ad eseguire un secondo calcio dalle 40. Neanche sul -1 Houston rivede la propria discutibile permeabilità difensiva, che consente un nuovo trapasso al passaggio Carr-Tyrell Williams: Conley scavalcato troppo facilmente, come una passeggiata il viaggio dalle ultime 46 al touchdown del ricevitore ex Chargers. Non ci fossero Watson e Hopkins, che completano sia un 2nd e 18 sia il 3rd e 3 susseguente, Houston mollerebbe qua: Duke Johnson non vuol passare per capro espiatorio e salta un 3rd e 6, Watson tira dritto su un 3rd e 1, Fells gli ferma in fondo alla endzone il pallone del 20-21. Tutto come prima, o forse peggio, perchè Carr sbraccia sempre più preciso (Moreau, Richard e Renfrow) e Carlson, segnando il +4 al piede, impegna i Texans a non potersi ridurre a pareggiare semplicemente il conto intermedio. Insomma, Houston deve andare fino in fondo: ok, manca parecchio (oltre 10 minuti), ma non si può sapere mai prima quanto può durare un drive. Oakland, poi, questo lo apre maluccio - Roughing the Passer da -15 yards contro Crosby - e lo chiude facendosi scappare Watson (lo agguantano senza atterrarlo Key e Crosby) che, altezza 15, apre in touchdown per Fells. Quando sarà lei a dover segnare per forza da 7 avrà anche ragione di lamentela la squadra di Gruden (sospettissimo contatto Conley-Tyrell Williams), ma gli arbitri mandano avanti sia la partita sia Houston.


Fabrizio Mancini

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