Probabilmente Patrick Mahomes è proprio ai suoi compagni di squadra che manca di meno. Non potevano non adattarsi subito, del resto, Kelce e compagni, al ben diverso - ma quanto a efficacia cosa gli volete dire? - quarterback-mood di Moore, anzi già aver perso (immeritatamente) domenica scorsa la terza consecutiva a domicilio dai Packers offriva agli uomini di coach Reid poche scelte diverse dall'intensificazione del lavoro di perfezionamento dell'intesa offensiva per non cadere ancora dinanzi al pubblico di casa. Un obbligo cui anche un anarchico nato come Tyreek Hill si è piegato: il 7-0 Chiefs lo lancia Moore, ma i tempi di scatto e presa del ricevitore con il numero 10 sulla schiena sono di epoca 'mahomesiana' . Kansas City apre così una sfida nella quale, per due quarti, si ritrova sempre a ruota Minnesota: touchdown contro touchdown (Cousins su Cook e da Treadwell, poi il centrale a Olabisi Johnson), field-goal contro field-goal, e non cambia neanche l'identità di chi segna per primo (Barr tocca il pallone di Moore e Watkins lo prende a una mano, Cousins esterno su Smith per annullare un 4th e 1: Butker e Badgley calciano il 10 pari da 24 e 29 yards). Non mancano sack vari qua e là (Jones per i Chiefs, Hunter e Jaleel Johnson per i Vikings) e un fumble proprio nei primissimi momenti del terzo periodo: Hughes durissimo sul ritorno di Hardman, ricopre Holton Hill con Cousins che libera Abdullah alla corsa del 16-10. A uscire l'extrapoint di Badgley, a disintegrare le linee di Minnesota la pazzesca sgroppata da 91 yards di Damien Williams che, corroborata da un'altra ottima rimpatriata sul lungo - 30 yards - tra Moore e Hill con il field-goal d'appendice di Butker, riposiziona Kansas City avanti, stavolta di 4 (20-16), la misura di un field-goal e poco più. Volete, però, che chi ha in squadra gente da bianco o nero come Cook, Diggs e Mattison, si metta a ragionare di conservazione a 15 minuti ancora dalla fine? Quadricipiti in azione a consumare l'erba fin sulle 3, poi Cousins centralmente in endzone da Rudolph con Odenigbo e Griffen a sackare - ma non a deprimere - Moore, tanto più quando Harrison Smith lo carica per la terza volta nel drive, perchè nel frattempo l'8 biancorosso ha spedito Hill sulle 19, Butker è già in campo a pugnalare i pali dalle 54 e la difesa - Saunders, Sorensen, Jones - non vede l'ora di farlo a propria volta per soffocare Cousins, Irv Smith e Cook mandando così in tensione Colquitt, che infatti mette fuori il punt. Moore ricomincia da un sack-fumble (riprende palla Damien Williams) dal quale si riprende eliminando dal computo delle passività un 2nd e 21 e il 3rd e 4 susseguente con gli smarcamenti a Kelce e e Hill. Butker all'ultimo secondo fa 26-23 dalle 44.
Fabrizio Mancini
Le lunghe notti della NFL
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