I Browns lo prendono a ridere questo Monday Night (Mayfield dopo pochi secondi lascia a Beckham l’onore goliardico di un lancio su Landry), i 49ers pensano alle cose serie. Basterebbe solo guardare il risultato: Cleveland riesce a fare peggio dei Bengals a Pittsburgh lunedì scorso, prendendo in 7 minuti un intercetto da Sherman e due touchdown da Breida, che Garoppolo sguinzaglia da runningback (83 yards di fuga) e smarca da ricevitore. Ben venga, in serate così – anche se al kickoff nel cielo di San Francisco si intravede ancora il sole – la rarità di una giornata-no di Robbie Gould, che fa 1 su 4 ai field-goal: sbaglia il primo dalle 47 proprio in questo momento del match senza che i suoi compagni, però, se ne facciano un problema. Mayfield, Landry e Beckham, infatti, raggiungono le 7 avversarie, ma Chubb – legnato da Bosa – perde 5 yards e Seibert dovrà tirare dalle 30 il 3-14 Niners. Il sack di Garrett a Garoppolo e un buon drive di Cleveland (a dirigere le danze sempre loro: Mayfield, Landry, Chubb e Beckham) pare far risorgere i Browns, un carambolico intercetto di K'Waun Williams a una yarda dalla endzone che Callaway, avesse trattenuto palla, avrebbe sicuramente calpestato, li riaffossa di nuovo. Kittle, Breida, Mostert e, a chiudere, Coleman (21-3) gettano una palata di terra cadauno sul cadavere, Gould decide di non finirlo mettendo out il suo secondo field-goal dalle 52, mentre Buckner stoppa un lancio di Mayfield, allungato poi sull’erba da Bosa.
Primo tempo apocalittico per i Browns, che però non si azzardino a pensare che nel secondo i 49ers attenueranno la velocità di crociera prestabilita: purtroppo per loro la proprietà di San Francisco a Garoppolo – e con lui Coleman, Goodwin, Breida e Bourne – non gli paga lo stipendio perché giochi solo mezza partita. Come pure Kittle, che raccoglie in endzone un bel medio centrale dalle 22 e Nick Bosa, non ancora stanco di perseguitare Mayfield, che si becca un altro sack dopo 3 minuti di ultimo quarto, ovunque passi. Figuriamoci il buon Gould, in estate ‘ipotecato’ da un franchise-tag e poi rinnovato a suon di milioni. Gli si potrà pure perdonare un nuovo field-goal fallito (Thomas glielo blocca, Mitchell lo riporta per 27 yards) se segna quello finale dalle 44. E' festa anche per lui.
Fabrizio Mancini
Le lunghe notti della NFL
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