Far scendere Pittsburgh dal piedistallo della sua media immacolata al secondo posto di Division tutto in una volta: è la mira di Baltimore, per la quale i Ravens sanno di dover passare ogni secondo di quel tempo-limite a lottare nel fango contro dei plurilaureati in materia di belligeranza, e subito a rimontare un intercetto riportato in touchdown da Spillane. Insolitamente poco smaliziati gli Steelers su un 3rd e 7 ormai ingiocabile, con Lamar Jackson messo all’angolo da Fitzpatrick e inutilmente spintonato fuori dal campo da Heyward. Penalità pro-Baltimore e boccata di ossigeno al drive, con Snead a sportellare per le 9 ospiti, Boykin in tuffo sul lift esterno di Jackson (7-7) e Peters che attacca Claypool agguantandogli la persa che, 45 secondi dopo, Dupree e Vince Williams – su Jackson – riacquisiscono per Roethlisberger. Harbaugh allora vira sulle corse e vira giusto (50 yards precise tra Dobbins e Edwards, 14-7 Ravens), fino a che Jackson si accoda volenteroso, ma troppo titubante, tanto da perder palla da solo in una run su un 3rd e 6 comunque completato con balzo di recupero, a differenza di un intercetto (anticipo strepitoso di Haden su Boykin), per sua fortuna riveduto e corretto al replay. Ok invece l’8 in viola su un 3rd e 10 al passaggio fermato sulle 10 da Snead per il field-goal del 17-7 di Tucker, con arbitri viceversa sordi alla protesta-Steelers per una pass interference – presunta – Bowser-Samuels. Pittsburgh certo non si piange addosso, intercetta qui senza macchia (Highsmith) Jackson e appalta dalle 18 la endzone esterna con la ditta Roethlisberger-Ebron. Perché sudore e silenzio pagano: eccola che arriva la tanto desiderata interferenza (Bonds su McCloud), validata dal 3rd e 4 sulle 12 di Roethlisberger (seppur sackato da Ferguson) a Smith-Schuster, dalla corsa corta di Conner (21-17 Steelers) e quasi da un altro intercetto che, però, Sutton formalizza al di là dei confini del campo. Jackson reagisce profondo (39 yards) per Duvernay e di rabbia - causa holding di Skura che gli straccia l’allungo in touchdown da 20 - con uscita laterale e diretto terminale sui guanti di Marquise Brown dalle 3. McCloud al ritorno di 22 yards per Roethlisberger, agevolato senza meno da un facemask di Clark sul 3rd e 1 dei due per cui non seleziona la candidatura in ricezione di Smith-Schuster e da una nuova pass interference (Humphrey), ma millimetrico come un progettista nell’individuazione della traccia trasversale dalle 8 che al capo opposto ha Claypool (28-24 Pittsburgh). Edwards e Dobbins, opportunamente richiamati alle armi ‘podistiche’ dai Ravens, funzionano alla grandissima pure stavolta - 60 yards complessive per le 15 -: non Lamar Jackson (4th e 3 nelle 10), giù con fumble (ricopre Spillane) da Buggs e Fitzpatrick. Vince Pittsburgh e puntella il piedistallo.
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