A ovest della NFC mancavano i Rams all’appuntamento con una W non impossibile, pur se da contendere ad un avversario poco insidioso in attacco, ma che dall’altro lato del campo spesso sa farti giocar male. A L.A., tuttavia, soprattutto stasera, far spettacolo non interessa: Goff lungo per Everett, elementare ma di sostanza su Mundt e, esterno in endzone, da Reynolds sotto il naso di Skrine. Foles più spiccio (38 yards di profondo per Kmet), con Montgomery e Patterson a mendicare quanto resta (troppo) con un paio di corse modeste che chiamano dentro Santos per il field-goal del 3-7 dalle 42. Bears impoveriti anche da un replay che arretra di una yarda fondamentale un 3rd e 9 dato buono a Wims e dalla falsa partenza di Coward sul 4th e 1 a seguire: la ricezione di Mundt, giù da Fuller solo nelle sue 15, manda a vuoto Trevathan e Sloman calcia facile dalle 22 (10-3), mentre il duo Donald/Gaines sacka Foles. La persa di Goff sull’assalto di Mack la conserva invece Corbett: Everett blocca un 3rd e 5 nelle 30 ospiti, la convocazione di McVay ad una doppia run dalle 13 è per Malcolm Brown (17-3). Chicago resta a pelo d’acqua con un lungo di Foles a Robinson e flag a favore pro-Bears (pass interference di Darious Williams), ma per farla davvero boccheggiare L.A. deve andare d’anticipo – eccellente – su Mooney con Rapp, correre 32 yards (Henderson) con assistenza centrale Goff-Everett (24-3), nonché imporre – con Lewis – l’alt ad un 4th e 2 riservato da Nagy a Cordarrelle Patterson. Anzi, nemmeno: nelle ultime 32, infatti, tra i Rams fa il leone solo Brown, Robertson-Harris stoppa il field-goal di Sloman e non deprime Chicago neanche l’addio ad un altro 4th down – sack di Hollins a Foles, in chiusura anche intercettato da Ramsey – perché Quinn placca con fumble Woods e Jackson raccoglie e porta palla dalle 8 gialloblu al touchdown. 24-10 Rams.
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