Giocano benissimo e a memoria i Titans, Texans risollevati da coach Crennel e battaglieri, ma palesemente inferiori. Doveva suonare così l'incipit di questo articolo più o meno a metà partita, quando mi era parso di aver capito come sarebbe potuta andare a finire e mi stavo già preparando l'introduzione migliore. Invece no: Houston si risente e mi strappa la bozza in corso d'opera, iniziando a dettare minuto dopo minuto tutta un'altra cronaca, ma con un solo denominatore comune a quella precedente, le impressionanti cavalcate di Derrick Henry, 22 per 212 yards e un touchdown da campo a campo alla fine determinante. Credo, però, che chiunque sarebbe caduto nel mio stesso errore di percezione: Tennessee è quella tambureggiante del 42-16 ai Bills, dal sack a Watson agli inneschi via Tannehill di A.J. Brown - sempre più forte - e Batson, con Firkser cercato e trovato dalle 7 in endzone, e da un drive all'altro la musica non cambia, tra il 3rd e 10 ok su Humpries e il taglio in presa di A.J. Brown con girata-touchdown a schiantare Justin Reid. Al primo tacere dell'artigliera-Titans, però, Houston tira fuori la testa dalla trincea e si apre un paio di varchi importanti con David Johnson e Watson, abile poi su un esterno destinazione Fuller e coraggioso con il liftato a uscire per la presa del 7-14 di Fells su un 4th e goal. Egregia, tuttavia, anche la gestione dei down terminali di Tennessee, con Tannehill ad infilare su Jonnu Smith e Firkser un 3rd e 11 e un 3rd e 5 per poi scavalcare Gaines dalle 22 per la ricezione di Humpries (21-7 Titans). Due flag di fila per Howard non sconvolgono i Texans: Watson prolunga l'ultimo attacco del primo tempo grazie anche a Fuller, Cooks e David Johnson e manda a calciare dalle 38 Fairbairn (10-21). Alla ripresa un giallo a testa per Roby e Davis, con Adams che però azzera quasi il credito-yards sackando Tannehill: tutti i Texans depennano il 'quasi' bloccando il field-goal di Gostkowski e ricoprendolo con Thomas sulle 21 ospiti, meno lontane tuttavia dalla endzone di quanto fisicamente siano se Watson, con Fells, salta nelle 30 di Tennessee in un minuto e da lì spara diretto da Stills, spintonato di netto da Fulton. David Johnson dentro a testa bassa e sack-fumble di Watt con Martin provvidenziale terzo litigante nel recupero - dentro le 5 avverse - di un ovale altrimenti ingovernabile, almeno da mani-Titans. Favolosa invece la stretta di Cobb nell'angolo su una palla non impeccabile di Watson: Tennessee respira quando Fairbairn manca l'extrapoint, ma tra un altro paio di flag contro - Sambrailo e Ben Jones - e il field-goal out di Gostkowski, riecco il debito d'ossigeno, risanato per intero dal sack di Simmons a Watson e dalle già citate 94 yards di run di Henry quasi da una endzone all'altra, con il surplus della conversione Tannehill-Westbrook (29-23 Titans). Non sarà la stessa cosa, ma quanto a valore le 53 yards di profondo Watson-Fuller pareggiano la prodezza di Henry e, numeri del punteggio alla mano, la sovrastano con l'addizione dell'intercetto di Roby a Tannehill e due 4th down scavalcati da David Johnson e Cooks, assistito in touchdown dal corto di Watson (36-29 Texans). Un incredibile match di impronosticabili rinascite questo, cui il ritorno di Raymond (23 yards) continua a dare interesse: Tannehill non ha paura di convocare gli stessi ricevitori - Humpries e Firkser - per due volte di fila cadauno, sul pass esterno del pari il miracolo di una presa allucinante con Roby addosso lo fa A.J. Brown. All'overtime Houston è comprensibilmente demoralizzata, ma recita una parte rilevante anche la stanchezza: Henry giù per 53 yards, 58 con le 5 dell'ultima spallata. Vincono i Titans 42-36.
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