Mica è sempre possibile recuperare distacchi abissali, a meno di non essere a Dallas. I Cowboys dovrebbero però sempre trovare l’inaspettata collaborazione di bande di disperati (i Falcons) o sperare nelle ferie anticipate dei Cleveland Browns. La rincorsa alla squadra di Stefansky, un epocale +24 in 9 minuti, si arresta a 3 punti dal pari, un risultato oggi semisconosciuto se lo 0 a 0 di partenza resiste appena il tempo per gli ospiti di sackare Prescott con Garrett per poi esplodere, dal successivo 14-14 fino alla fine del penultimo parziale, in un contrattacco ininterrotto, orchestrato in una mostruosa sequenza di corse (307 yards a 85) che, a sorpresa, vedrà D’Ernest Johnson (dentro dal primo quarto per Chubb infortunato) primeggiare su Kareem Hunt. Dallas non sa chi controllare già sul trick-play Mayfield-Landry con pass-touchdown del finto quarterback a Beckham dalle 37, ma torna in superficie con Schultz e un profondo Prescott-Lamb che pesca fuori posizione Sendejo per poi, con un altro paio di bracciate – Prescott da Noah Brown e ancora Lamb, quindi il taglio in presa di Cooper su un 4th e 2 dalle 20 –, passare avanti di 7. Mayfield chiude la valigia dei trucchi e apre il campo a traiettorie di lancio più regolari per Hooper e, esterno dalle 4, Beckham, farfalle irraggiungibili per i Cowboys, buoni solo a sackare il quarterback dei Browns con effetti innocui (Diggs, 14-14), rispediti fuori dal campo sul sack-fumble a Prescott del duo Garrett-Vernon e, da questo esatto istante, impotenti a picco contro Hunt e Mayfield (corto strettissimo e stupendo da Hooper, 21-14), Sendejo a scavar via dalle braccia di Elliott un’altra palla ricoperta da Vincent Taylor e imbracciata da D’Ernest Johnson, quindi Hilliard per le 2 con run conclusiva di Hunt contro Joe Thomas. Inutile dilungarsi nella cronaca ripetitiva di drive da incubo che a Dallas pare di sognare in loop: raramente Mayfield arriva a giocarsi un 3rd down (Landry, tuttavia, ne copre due e Parkey segna al calcio il 31-14 di metà match), ma ha comunque sempre abbastanza tempo per far divertire tutti i suoi attaccanti (Bryant, Hilliard e, dalle 14, Kareem Hunt a sentenziare: 38-14), tra un sack a Prescott di Stewart, Phillips che bracca Lamb su un 4th down, la violenza non necessaria di Thomas e il secondo field-goal di giornata di Parkey (41-14 Cleveland). I Browns, ritenendo oramai inutile onorare l’ultimo quarto di partita, si trasformano nei Falcons di due settimane fa: Dallas dovrebbe risalire da un parziale lievemente più ampio e con molto meno sul cronometro, eppure comincia a crederci quando Pollard, Elliott, Schultz, Prescott, Lamb e Cooper collezionano senza tregua touchdown e conversioni nel deserto della presenza ospite, preoccupandosi solo su un 3rd e 1 comunque riscosso dallo stesso Pollard. 3’42” al termine e -3: tirare il fiato sarebbe perlomeno fisiologico, ma col senno del poi non consigliabile sulla reverse-run dalle 50 nette alla endzone di Odell Beckham, con extrapoint di Parkey stoppato ma recuperato e portato di nuovo a destinazione da Carlson (49-38). A chiusura l'intercetto di Ward a Prescott.
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