Errori personali e rimonte avversarie: ingiustamente perciò, ma non immotivatamente, sull’1-3 i Chargers, belli e pratici soprattutto con le big ma non per tutta la durata delle partite. Tampa Bay svagata anche per meriti loro e riportata sui giusti livelli di attenzione da Brady, che i Buccaneers sono andati a prendere proprio per sentirlo strigliare compagni meno abituati di lui alle vittorie che le partite non finiscono dopo 5 minuti solo perché L.A. sembra incapace di sbarrare il passo a Ronald Jones, McCoy e Mike Evans, oltre che di leggere la sua assistenza per il 7-0 a Brate. Una tirata d’orecchie se la meritano, tuttavia, anche Whitehead, scavalcato facile per la presa in endzone di Tyron Johnson sul profondissimo di Justin Herbert e lo stesso Brady quando lancia un intercetto con ritorno in touchdown da 78 yards di Michael Davis (14-7 Chargers). Buccaneers innocui davanti e irruenti nel senso nocivo del termine dietro (violenza non necessaria di Whitehead e pass interference di Carlton Davis): Kelley li trapassa su un 3rd e 11, Herbert li spinge nell’angolo assieme a Parham (21-7), con Mickens e Ronald Jones a riguadagnare il centro del ring e Succop a sparare fuori dai pali un field-goal dalle 44. Allen irreperibile per Gholston e Winfield: Devin White, con Murphy-Bunting, arranca anche su un 3rd e 18 (dentro il field-goal di Badgley), mentre con Suh – che pensa alla collisione con Kelley - ricopre il fumble della svolta per Tampa Bay (ricezione alta e mica semplice di Mike Evans in endzone, 14-24). Whitehead ne fa una dritta sackando Herbert, Brady – secondo tempo magistrale – edita le novità Watson e Howard (non ci arriva Kyzir White, 21-24 Chargers), ma Herbert gli copia le strategie (Henry) pur non potendo fare a meno di Allen (Badgley stavolta out al calcio dalle 47). Ancora zero riferimenti-marcatura per L.A. perché nessuno pensa a Scotty Miller e alle sue due ricezioni, la seconda in endzone a spalle scoperte, da 63 yards totali – Bucs su di 4 -: Herbert guarda e impara – lunghissimo su Guyton che prende e sviene sul paletto alla faccia del placcaggio di Murphy-Bunting -, Brady tasta ancora il polso di Miller e Howard, ricicla con un quasi mezzo campo di gittata Mike Evans (ma Heyward si perde il ritmo della traiettoria aerea e si fa precedere da esordiente) accompagnando Ke’Shawn Vaughn dalle 9 all’altare della prima comunione, con Jenkins che non lo prende e Michael Davis che lo fronteggia debole. Carlton Davis prende eccome Herbert invece, Brady si rimette a svezzare Vaughn e sfiora le 20-Chargers con un lancio da quasi 30 per il vecchio compare Gronkowski: Succop nei pali per il +7 (38-31), ufficialmente finale quando sempre Carlton Davis intercetta Herbert.
Fabrizio Mancini
WEEK 4 NFL 2020 - Buccaneers 38 Chargers 31
Aggiornamento: 14 apr 2021
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