Riconfermarsi dopo una partita d'esordio ai limiti dell'eccellenza è la prova d'appello più difficile nello sport: Justin Herbert non la supera, e fosse niente il sack che gli riserva Haynes al terzo pallone toccato. Carolina, senza McCaffrey, si arrangia lo stesso con Cooper che riporta un punt non strabiliante di Long e Bridgewater prima da Anderson in redzone, poi di run per le 11. Slye segna il 3-0 dalle 29, ecco Burns e Whitehead approntare un sack-fumble a Herbert con Bridgewater e Samuel che procacciano a Slye un secondo, parimenti comodo, field-goal dalle 24. Per i Chargers danni tutto sommato limitati e abbondantemente riparabili con Herbert da Henry e Allen per due 3rd down e nelle mani di Kelley per l'ultima run (7-6 L.A.). Cooper va sempre più forte di ritorno e sgroppa bene anche Bonnafon, ma i Panthers continuano a segnare solo al piede (Slye dalle 30) pur rimanendo fastidiosissimi dall'altra parte (Thompson su Kelley, fumble e ricopertura): Bridgewater ok su Anderson e di nuovo in campo per la run sgusciante e vincente di Mike Davis perchè Tillery si becca un giallo per Illegal Formation sull'ennesimo calcio di Slye che segna quello nullo, ma non l'extrapoint. Poco male: Jackson intercetta Herbert e per il kicker ospite c'è subito l'occasione di rifarsi da 3 per il 15-7. Una possibilità che nel secondo tempo Herbert cercherà ripetutamente, assistito da Allen (field-goal Badgley dalle 41), perlomeno negli intervalli che Bridgewater (lunghissimo su Moore per le 33-Chargers e Slye al piede dalle 31, 21-10 Carolina) concede. Si propongono in modalità ricevente al rookie di casa anche Kelley e Ekeler, oltre a Henry - con flag a Groy - e al solito Allen che blocca l'ovale-touchdown, ma non quello da convertire (16-21). Bosa sacka Bridgewater dando a Herbert palla e 106 secondi per condannare i Panthers ad una sconfitta immeritatissima: ipotesi che Charlton respinge con un gran punt e, sulle loro 28, Weatherly e Obada scongiurano, fermando e ricoprendo l'ultimo pass di Herbert.
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