Si riducono all’ultima giornata i Browns per assicurarsi quel secondo posto di Division che poche settimane fa pareva addirittura migliorabile: Pittsburgh dichiara prima, tenendo fuori Roethlisberger, di potersi accontentare anche del terzo gradino di Conference – tanto Buffalo scardina Miami da subito -, ma sperare che gli Steelers non facciano sul serio a ogni pallone significa non conoscere Tomlin e la sua banda, anche se Mayfield duplica da Landry un 2nd e 7 e Chubb si accomoda, dalle 47, la run del 7-0 nella corsia che preferisce. Chiama perfino un challenge rapido Pittsburgh per far cancellare un completo da 9 yards su un 2nd e 11 (Peoples-Jones), Mayfield corregge su Higgins e Landry, Njoku gli tiene stretto - ma fuori endzone, un 3rd e 5 -: field-goal Parkey (10-0) con run da 3rd e 3 per McFarland e Rudolph che inizia a farsi notare (3rd e 11 da 25 yards su Diontae Johnson). Dobbs, da runningback, meglio di Conner (Wright al calcio, 3-10), Wormley sacka Mayfield e Rudolph scalda Smith-Schuster (3rd e 9 per le 32 di Cleveland), ma Steelers sempre al piede (Matthew Wright dalle 46, 6-10). Mayfield si piega anche a Highsmith e Elliott, Bitonio parte prima su un 4th e 1 in stato di run formation: Rudolph, perciò, su di fiducia (3rd e 7 da 41 yards per Claypool), Conner penetra le 30 ma non esaurisce il down e Wright è ancora in pedana per il field-goal del -1. Mayfield con Higgins e (3rd e 5) Njoku, a correre con Chubb per le 12 e stretto in endzone su Hooper (17-9): Rudolph già ritiene di poter osare all’infinito e manda via, sulla forte intimidazione di Phillips, un 3rd e 9 intercettato da Stewart con ritorno da 30 yards. Sulle 20-Steelers Chubb si sposta di minima, Landry taglia invece deciso in parallelo allo scrimmage lo snap e sterza in touchdown contro Marcus Allen (24-9 Browns). Aggrediscono veementi anche gli Steelers con McDonald e Conner, ma non basterebbe se Rudolph non uscisse di 4th e 6 per Diontae Johnson per poi calare in angolo-endzone un 4th e 10 agguantato mirabilmente da Claypool su Mitchell (16-24): di là Mayfield si stacca dalla tasca due volte per altrettanti down (3rd e 1 e 2nd e 8), il sack di Tuitt lo regola e Higgins non lo asseconda in presa bassa (4th e 7), a differenza di Diontae Johnson (47 yards) con Rudolph, che stringe a seguire in touchdown per Smith-Schuster, ma alza eccessivo la traiettoria di conversione a Claypool, guardato apprensivo da Robert Jackson. E’ solo 24-22, sollievo relativo tuttavia per Cleveland che incorpora con estrema ansia (Carlson) l’onside-kick di Wright e urla di gioia rabbiosa solo quando Mayfield oltrepassa di una yarda un 3rd e 2.
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