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Fabrizio Mancini

WEEK 16 NFL 2020 - Raiders 25 Dolphins 26

Aggiornamento: 21 apr 2021

Testa-Dolphins più al calendario dei Ravens o alla vittoria d’obbligo a Las Vegas, che ora chiama impresa a Buffalo la settimana prossima? Un’opportunità direttamente conseguente allo sfruttamento di questa, non proprio una formalità se McMillan lascia salire a Tagovailoa un 3rd e 13 solo per meno della metà e Carr mette Agholor e (appena riprese le forze da un ritorno da punt di 32 yards) Renfrow all’ingresso delle 15-Dolphins. Jacobs ricambia stralciandone 14 in corsa, riecco Carr in azione, ma nei panni dell’ariete (7-0): Tagovailoa allora per Grant (3rd e 9), poi di sua iniziativa - e holding di Joyner - su un 4th e 2 da 2nd e 12 (flag contro Hunt) per il quale gli lavorano al fianco Gaskin e Gesicki. Crosby, arretrando un 3rd e 1 di Ahmed, ripristina però condizioni analoghe, Flores stavolta non azzarda e Sanders centra i pali dalle 37, con Van Ginkel che sacka al quadrato Carr. Due corse di Jacobs non accontentano Las Vegas: Gruden vuole il 4th e 1 di Booker, ammansito più avanti da Baker: calcio da 3 di Carlson (10-3 Raiders) e Miami pare rassegnarsi al cambio di possesso quando rinuncia ad un 4th down breve che, invece, in fase di punt formation, Fejedelem porta giù per 22 yards, seguito da Gaskin e comunque osannato dai suoi anche di fronte allo stop di Abram ad Ahmed. Il field-goal di Sanders meglio di niente – e quanto conterà alla fine -, anche se Las Vegas lo va a recuperare subito con Waller, Renfrow e un holding di Needham: dentro al piede Carlson dalle 38 (13-6), Tagovailoa due volte su Grant, centralmente (3rd e 4) da Ford e corto in avanzamento per le 10 yards a tutta di Gaskin (13-13), con Sieler ad invadere lo scrimmage sul 4th e 1 di Jacobs. Il match non svolta mai: Vickers e Nassib sackano Tagovailoa, Carr allarga lungo su Waller dosandosi quindi per Witten, Needham qui nelle regole su Renfrow e Carlson a siglare il +3 Raiders. Pari e patta anche quanto ad intercetti falliti: Leavitt non trattiene il 3rd e 11 di Tagovailoa, Xavien Howard fa impennare il 3rd e 3 Carr-Ruggs senza raccoglierne la caduta, un sack a testa quindi per Hankins e Baker e, da questo momento, Fitzpatrick al passaggio per Miami con due 3rd down da 30 yards su 9 per Ford e Gesicki, ancora strepitoso nella ricezione volante di un 1st e 10 sulle 4-Raiders. Un gesto tecnico-atletico molto più degno di un semplice field-goal (Sanders dalle 22, 16-16) bistrattato perfino dagli stessi Dolphins, che sul profondo in emergenza di Carr dalle sue 15 sballano (Byron Jones) la prima copertura su Agholor e vanno a spasso (McCain) con lui e le sue finte fino alla endzone. Carlson non completa con l’extrapoint e Las Vegas, nel rispetto dell’andamento simmetrico della partita, consente a Gaskin di uscire palla in mano dallo stretto esterno delle 41 ospiti per tutte le 59 yards residue sui blocchi di Gesicki e Hollins (23-22 Dolphins). Il ripristino dello status quo tocca a Miami, ora, e arriva via doppia flag (interferenza di Byron Jones su Agholor e e infrazione di zona neutra di Van Noy): Carr preferisce inginocchiandosi il field-goal di Carlson a 19 secondi dal termine (25-23 Raiders) ad un 3rd e goal sull’ultima yarda, Fitzpatrick il prima – se non meno - possibile da Hollins (34 yards e un roughing the passer di Key, determinante come le due penalità di prima): Sanders neanche da chissà dove – le 44 – tra i pali. Vincono i Dolphins 26-25.



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