Innanzitutto vincere, e vale per Vikings e Bears, pur nel dubbio che potrebbe non bastare. Trattandosi di necessità imprescindibile, però, determinante per entrambe l’approccio a una partita sanguigna, che in effetti tale viene fuori, tra un sack e l’altro (Davis e Nichols/Urban), le run di Montgomery e Patterson, con Mooney ad afferrare per la endzone il lob di Trubisky pur sotto forte pressione gialloviola. Cousins con Irv Smith (3rd e 2) e Jefferson, prima e dopo gli strappi di Cook e, al culmine, l’assistenza a Thielen ai limiti estremi del touchdown (7-7). Robinson affianca Mooney in batteria-ricevitori, se serve c’è anche l’affidabilità di Kmet e, alle brutte, il calcio tra i pali di Santos dalle 42 (10-7 Bears), con un sack da quasi fumble di Quinn a Cousins (ricopre Reiff). Chicago sa dell’immortalità di Minnesota, ma anche di legge delle probabilità e spinge decisa, già che c’è, per mandarla ancora più sotto, convinta di conoscere poi le contromosse necessarie per negarle l’ennesima, eventuale rimonta: Trubisky da Graham e, in proprio, oltre un doppio 3rd down, con Montgomery dentro dall’ultima yarda (17-7). Sa correre anche Cousins: per sfuggire ad un 4th e 1 c’è bisogno di Cook, rimandato invece a casa da Jenkins e Nichols, con Trubisky ancora su Graham per le 25-Vikings e il field-goal di Santos (20-7 Chicago), ma Cousins non si abbatte, men che mai Cook, giù per quasi 40 yards tra un contatto illegale di Trevathan e il field-goal di Bailey (10-20). Bears, poi, in difetto di 30 per il roughing the passer di Hicks e Cook li spiana come sa in tre tempi dalle 14 alla endzone (17-20): anche Trubisky quando può passeggia guardingo quanto efficace in campo-Vikings, dove serve Miller ammirando poi Montgomery che scala marce e trita Gladney sulla endline (27-17), mentre Cousins attenta alle tenute difensive di Chicago aprendo per Jefferson e Conklin. Cook stavolta porta fieno fin nelle 5 e Bailey centra i pali dalle 22, Trubisky ricicla Mooney per le 37-Vikings quando, anche qui, ha già dato – con Montgomery – il suo apporto podistico: Santos al piede dalle 48 (30-20 Bears), con Beebe (3rd e 5) e Mattison a tenere in vita Minnesota assieme a una pass interference provvidenziale (Vidor su Thielen) da un 1st e 20 per sack di coppia Nichols/Mack e la catch and run in touchdown – tra Roquan Smith e Eddie Jackson - di Conklin (27-30). Patterson ritorna 30 yards per Trubisky, lunghissimo da Robinson per altre 35 e il solito Montgomery ad infilarsi in ogni dove: Dantzler, nascosto in fondo alla sua endzone, precede di intercetto Holtz, ma Chicago trincera Cook e Cousins, in arretramento, alza fuori campo un 4th e 1 teoricamente diretto a Conklin. Nagy non ottiene da Montgomery quanto richiederebbe un 3rd e 6 altezza 25 e Santos deve imbucare il 33-27 al calcio, ma così è: Minnesota ha ancora speranze, allora, con un buon ritorno di Abdullah e un replay ad appaltare le 7 yards iniziali di un 2nd e 10 Cousins-Jefferson. Olabisi Johnson non ferma in endzone l’Hail Mary finale, McManis lo intercetta. Vincono i Bears.
Fabrizio Mancini
WEEK 15 NFL 2020 - Vikings 27 Bears 33
Aggiornamento: 29 lug 2022
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