Sarà durata anche troppo l’imbattibilità degli Steelers, che ora però – 3 sconfitte nelle ultime 3 – stanno esagerando al contrario. Torna su medie più umane e suo malgrado più vicine alla concorrenza-playoff Pittsburgh e stasera fallisce l’occasione più comoda da qui alla fine della regular season per toccare anzitempo una fondamentale quota 12 W. Applausi ai Bengals, però: Finley non sarà Burrow, ma è pur sempre un ex rookie che da collegiale aveva quotazioni e, alla buon'ora, Cincinnati se ne accorge. Deve ammetterlo anche Roethlisberger, al quale Bynes strappa un fumble da snap, con Higgins e Perine ad anticipare il sack di Tuitt per il field-goal di Seibert (3-0). Phillips, poi, non ricaccia dall’erba il pass basso di Roethlisberger per Diontae Johnson, Finley riesce a rendergliene comunque merito anche solo allargando lungo su A.J. Green: lui solo, però, poiché Seibert manca dalle 55 il 6-0, mentre Bell investe impetuoso Smith-Schuster (la palla cade, ma non perché strappata nell’urto dalle disponibilità del ricevitore ospite: a vuoto, dunque, il challenge di Cincinnati). Ancora Finley: corre per due mezzi down, Higgins (3rd e 5) gliene assicura i rispettivi completamenti e Bernard scappa imprendibile in endzone con folgorante cambio di direzione sul finale (10-0). Pittsburgh ritorna con McCloud, Snell entra su un 4th e 1, Roethlisberger corto quanto serve per un 3rd e 2 da Diontae Johnson, ma intercettato da Alexander (e annessa violenza non necessaria di Okorafor) per il monologo di Bernard, che comincia runningback e si congeda ricevitore sul breve con imbocco centrale in touchdown. A Roethlisberger mancava solo un sack (Lawson) che, però, gli sblocca perlomeno gli ingranaggi del braccio, sciolto come mai finora per Claypool (3rd e 3) e (magistrale trasversale stretto in endzone dalle 23) Diontae Johnson. Va discretamente anche la gamba di Snell, Boswell al piede non sbaglia il field-goal del 10-17, con Tuitt al sack, Bernard che riesplode di nuovo – e Perine asssieme a lui –, quindi Finley lascia di centimetri la tasca, intasata al centro per simulare un’altra azione di corsa, e dalle 23 si trasferisce palla in mano fino al touchdown (24-10 Cincinnati). Diontae Johnson è l’unico ad ascoltare i richiami incerti di Roethlisberger: gli arbitri lo proteggono con una flag dalle attenzioni di Jackson per il volo in touchdown di Snell (17-24) e quello della palla sulle mani di Washington, impossibilitato alla cattura di un 4th e 10. Già qui quasi l’ultimo salvagente di Pittsburgh: un paio di minuti ancora, con due accorte run di Bernard, e il field-goal di Seibert cancella il quasi. 27-17 Bengals.
Commentaires