Una squadra di riposo, k.o. le altre due perdenti domenica scorsa a Est della AFC: se non il suo risultato di Denver, ai Dolphins sta bene la sconfitta di New England a Houston (a Buffalo quella di entrambe), ma non è che possa andare sempre così e l’accoppiamento con i Jets (a 0-10 finora), per i Dolphins, è coincidenza significativa e di elementare interpretazione. Non come un loro adeguato trinceramento delle proprie 20, nelle quali Darnold invia Crowder e Perriman fino al sack di Brandon Jones con field-goal nei pali di Castillo dalle 38, o una shotgun formation con troppi uomini su un 4th e 2 che diventa punt-Jets. Bene invece Fitzpatrick da Gesicki (3rd e 2) - Sanders pareggia dalle 54 al calcio -, e Parker: al contatto illegale di Maye, Fatukasi e Hewitt compensano arretrando Washington ad un 3rd e 8 che, dalle 13, Fitzpatrick apre esterno in endzone ancora per Gesicki (10-3 Miami), con Parker e Breida sulle 33-Jets dove il sack doppio di Quinnen Williams e Jenkins vale da convocazione per un altro colpo al piede da lontano di Sanders (13-3). Gase chiede corse a Darnold (3rd e 3) e Gore, Crowder sulle 20 appena prima del limite di un 3rd down che NY allungherebbe volentieri, a saper prima dell'esito negativo del field-goal di Castillo dalle 29: Quinnen Williams e Hewitt - con fumble ricoperto da Jesse Davis - sackano Fitzpatrick, ma dice peggio a Darnold (intercettato da Needham) e Breida/Laird, che la palla la perdono davvero per mano di (ancora) Quinnen Williams e Jenkins. Di nuovo una sola yarda di differenza per i Jets tra il 3rd e 16 Darnold-Mims e un nuovo down, con il tackle per tempo di Roberts sul 4th e 1 di run di Gore, le pass interference di Hall e Maulet (2nd e 15) su Parker/Grant e Shaheen che riceve su Langi e si tuffa in endzone. 20-3 Dolphins.
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