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Fabrizio Mancini

Rivers gioca con Oakland, derby californiano ai Raiders

Importantissime per Raiders e Chargers le partite (e le vittorie) di una settimana fa con Lions e Packers, vitale questa che le due californiane giocano - in anticipo - tra loro per tenersi dietro l'una all'altra tra il secondo e il terzo posto in AFC West. Di quelle partite in cui non dovresti nè partire male nè sbagliare niente, direttive che L.A. disattende quasi per dispetto lanciando con Rivers tre intercetti in 9 minuti: sul primo (alzato da un braccio di Mullen e preso al volo da Joseph) interviene in soccorso una flag per pass-interference, il secondo (Harris lo cattura sulle sue 10 riportandolo fin sulle 31 opposte) Oakland lo trasforma solo di field-goal con Carlson dalle 40, per il calcolo delle probabilità il terzo deve andare per forza peggio dei precedenti per chi lo subisce, fin troppo aiutato dalla buona sorte finora e nonostante gli avvertimenti terribilmente perseverante nello stesso errore. Ecco, allora, il ritorno da touchdown di Harris, sempre lui, con Mayowa e Hurst che, a mò di penitenza, sackano Rivers per chiudere in bellezza un quarto di partenza che coach Lynn neanche glielo avesse predetto una chiromante di fiducia ci avrebbe creduto. Viene spontaneo ridimensionare i Chargers, 2-0 negli ultimi due match e non ci piove ma, tutto sommato, solo per un field-goal sbagliato dai Bears e per mancanza di avversari nella sfida casalinga con Green Bay: ma quando siamo lì lì  per schiaffare Rivers sul banco degli imputati ecco che un 4th e 1 passato da Watt e un offiside rilevato a Ferrell lo fanno risorgere. Bravo anche lui a coprire due 3rd down su Allen e (per il 7-10) Henry, ma senza riconoscenza per Watkins e Davis che fermano Richard solo per vedere il loro quarterback di nuovo intercettato da Harris. Ci crediate o no, però, sull'erba c'è un'altra flag, e pure questa punisce Oakland per un banale offside di Crosby: la corsa corta in touchdown di Gordon non la lascia andar via (14-10 Chargers). I Raiders quasi non ci credono, ma non perdono tempo ed energie mentali a piangersi addosso: Ingold varca un 4th e 1 prendendo esterno poi da Carr il 3rd e 1 (con tuffo in endzone) del 17-14 che Oakland, finora indiscutibilmente superiore pur se il risultato non lo spiega, deve assolutamente rimpinguare dopo l'intervallo. Entrare subito nelle 15 (Renfrow, Jacobs e Waller) non ne è però garanzia spendibile a meno di accontentarsi di un field-goal di Carlson. Non la più urgente delle intenzioni dei Raiders che, infatti, sackano due volte Rivers (Ferrell e - con fumble, Los Angeles recupera con Schofield - Mayowa), ma nel frattempo mancano un'altra (importante, pur se da oltre metacampo) trasformazione al piede, soffrendo un nuovo, improvviso risveglio di Rivers (lunghissimo a Mike Williams) e una sensazionale run di Gordon. Anche i Chargers, qui, non vanno oltre un field-goal (Badgley dalle 27), ma si migliorano dopo il sack di Nwosu a Carr con la catch and run a razzo, destinazione endzone, di Ekeler, salvo poi cedere su un gioco neanche troppo sorprendente - la corsa di Jacobs su un 3rd e 1 altezza 18 - col quale i Raiders tornano avanti con una puntualità che, già fatale ai Lions, affonda L.A. assieme all'intercetto risolutivo di Joseph su un 4th e 10 a 20 secondi dal termine. 26-24 Oakland.

Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL





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