In isolamento anti-Covid talmente troppi Titans che Chicago non può non pensare a quando, fallita questa, potrà ricapitarle un’altra occasione così, in preseason come – soprattutto - in campionato. Di battere Tennessee, come di chiudere in attivo il terzetto di partite di preparazione alle sfide che conteranno per più importanti medie di classifica: Fields, però, per il sack doppio da Roberson e Adeniyi, viene rimandato subito al prossimo drive, che i Bears – sormontati da Blasingame e Marcus Johnson su un paio di 3rd down -, riscattano comunque dalle mani di Barkley con l’intercetto di Trevathan. La rivalsa di Fields passa per un 3rd e 6 esterno direzione Adams, ma Jayon Brown si accanisce per due volte, con Tart e Simmons, contro Damien Williams (3rd e 2 e 4th e 1) e, con Sargent e una infrazione di zona neutra di Edwards (3rd e 1), diminuisce sempre più il mezzo campo inizialmente da scalare per Woodside, da Batson - ottimo in tuffo sulle 21-Chicago (3rd e 5) - fin sullo zerbino dell’uscio ospite che, da solo in tre tentativi su quattro, Sargent supera di spinta progressiva (7-0 Tennessee). Altre due flag di fila – falsa partenza di Ifedi, holding di Mustipher - condizionano la regia di Fields, che pure con Adams aveva rimesso in ordine le cose su un 3rd e 8 da 11 yards, ma buono solo secondo l’iniziale parere ‘live’ degli arbitri, corretti dal replay. Woodside, allora, all’avventura solitaria su un 3rd e 11 da 12 dalle proprie 8 per un 2nd e 10 che gli esce però di controllo per effetto di un contrasto blind-side: Roberson intercetta riportando in touchdown 27 yards di ritorno (7-7) e Titans, a seguire, in successiva, più cauta, avanscoperta con le corse di Sargent e (3rd e 1) Blasingame, poi straripante di catch and run (3rd e 13 da interferenza di Hudson), il canto del cigno tuttavia di un attacco ancora discontinuo che, infatti, non si trascina fino al 4th down per andare nei pali con Sam Ficken dalle 21 (10-7 Tennessee). Chicago nella fretta dei limiti temporali del secondo periodo, ma con il giudizio della gradualità (Herbert) e, soprattutto, per le conseguenze di due flag consecutive contro i Titans (Farley e Borders), senza le quali non vedremmo presumibilmente Fields uscire esterno di tasca altezza ultime 20 e imbucare da Horsted il 1s t e 10 del 14-10 Bears. Alla ripresa soddisfa coach Nagy anche Foles, con Coulter (3rd e 2) e Jon’Vea Johnson (3rd e 5), Herbert decide di run la conquista delle 6 di Tennessee e Horsted si sposta al centro della stessa endzone di prima per far doppietta (momentanea, 21-10 Chicago). Fitzpatrick è la nuova soluzione profonda di Barkley, ma qui la svolta veloce l’ha già data e la darà ancora Brian Hill – 41 yards per le ultime 4, da dove conclude Hawkins (17-21). I Bears allertano solo al ritorno da kick di Lacy, Brian Hill ricomincia perciò a demolirli nonostante un holding di Kinsey che, ai tempi dell’ultimo 4th e 1 - Woodside nell’angolo del touchdown per un’altra gran ricezione di Batson, 24-21 Titans –, Tennessee non ha ancora finito di scontare. Di là, invece, l’allarme rosso continua a suonare per Jesper Horsted, imprendibile per Carter e – 2nd e 6 con presa alta e 54 yards di corridoio d’accesso libero alla endzone – Jan Johnson: l’anticipo di Farley allo stesso Horsted sulla conversione tiene almeno al tiro di un pareggio i Titans, ancora però troppo fallosi - DiLauro e Radunz -, pur se benedetti dalla controflag contro Chris Jones su un 4th e 2 che raddoppierà nell’incompleto Woodside-Fred Brown dopo il sack precedente di Showden. 27-24: vincono i Bears.
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