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Fabrizio Mancini

PRESEASON NFL 2021 WEEK 3 - Texans 16 Buccaneers 23

Devono ancora celebrare il proprio titolo 2020 i Buccaneers, battuti due volte su due – ed entrambe in casa, nello stesso stadio del Superbowl di febbraio, sede casuale della finale nell’anno in cui ci arriva proprio la franchigia proprietaria – in questa preseason: già di sicuro in corso la preparazione per riuscirci alla prima di campionato, il prossimo 9 settembre contro Dallas, ma volete che Arians se ne parta da casa e raggiunga Houston rassegnato ad un filotto negativo solo perché i Texans in questo momento affollino i suoi pensieri meno freneticamente dei Cowboys? In tal caso il match dell’NRG Stadium non lo farebbe cominciare a Brady, che tratta da insoliti comprimari Fournette e Antonio Brown per nobilitare Godwin, ok su un lungo da 28 yards per le 35 di Houston e tagliante impetuoso su Murray e Desmond King a prendergli il 1st e 10 del 6-0 Bucs dalle 24 (stoppato l’extrapoint di Borregales). Tyrod Taylor implora medesimo – o qualcosa di somigliante - supporto a Ingram (4th e 1), Akins (3rd e 9) e David Johnson (3rd e 2 e un non ricevuto 4th e 5 nelle 10 di Tampa Bay), ma la differenza è proprio individuale e Brady – alla fine 11 completi su 14 in 3 down per 154 yards - ne ribadisce l’assunto tirando dentro anche Howard (3rd e 3) per la run, larga nell’angolo del touchdown (13-0), di Ronald Jones. Ingram torna in soccorso, con Coutee, di Taylor, giù però con fumble di Tryon per la ricopertura di Khalil Davis e sempre più emergente la differenza di cui si diceva, ma ora a parti invertite, quando Houston riesce finalmente ad articolare una risposta mettendo in statistica sack e intercetto (Omenihu e Brooks) a Blaine Gabbert, il cui catastrofico esordio non lo esime dalla safety del disperato salvataggio di un brutto snap che, dalle 6-Texans, si pianta nell’erba della endzone (2-13). Ingram cavalca il momento, ma Houston prende a sua volta intercetto (da Herb Miller) non appena Mills modifica verso Chris Moore le metodologie dei piani d’attacco dei Texans, illusi ancora dal sack di Martin a Gabbert e dalle false partenze di Wells e Mickens di avere a favore un vento-partita che, al contrario, spira dalla parte di Delaney (intercetto a Mills) e delle 18 yards che Brate spinge verso la Florida per il field-goal di Borregales dalle 36 (16-2 Tampa Bay). Match dall’andatura incomprensibile anche nel secondo tempo: Phillips e (3rd e 10) Erickson formulano novelle promesse da sogno per Houston, rassicurata ulteriormente da una flag contro Tryon e da un 2nd e 7 Mills-Chris Moore, ma respinti sull’ultima yarda da Britt sul 4th e goal di corsa di Burkhead. Di là Grugier-Hill si lancia su un fumble che il cattivo incrocio di tempi nello schema di run Trask-Vaughn manda libero e Collins, tagliandogli in endzone un 1st e 10 dalle 11 in endzone, finalmente fa felice un Mills perfino raggiante quando anche Coutee lo accontenta puntuale sull’esterno di conversione (10-16). Rasul Douglas, con Reid, molesta un ritorno di Vaughn: Ledbetter salva il fumble, Trask – attraverso 46 yards di campo - lo modella in touchdown con un doppio stretto per Darden e (23-10 Buccaneers, 55 a guardare inebetito) McElroy. Houston rialza le marce con Phillips e Howell, con Mills che li segue, non incontrando però Jordan (4th e 2) nelle 30-ospiti: il sack-fumble di Walker-Vincent Taylor a Trask lo incarica di una chance supplementare, però, da lui gestita con esterno a Moore sulle 11 e assistenza in endzone per Veasy (16-23), non individuato infine nell’azione di conversione. Per Trask riecco Vaughn e Darden, ma – ahilui - pure Vincent Taylor, che lo allunga sul prato, aiutato da Lopez: Tavierre Thomas ribatte il field-goal di Borregales e Brooks lo riporta sulle 30 avversarie, ma solo per il contro-sack di Hagan, aggravato dalla ricopertura-fumble di Ponder. Tampa Bay ormai con varietà offensiva limitatissima (11 yards in 5 down per Jonsen e Vaughn), se Darden stavolta non partecipa attivamente: Houston può concedersi anche una flag difensiva (Rasul Douglas), pagandone invece salate dall’altro lato del campo altre due (Coutee e Green) che, con il sack di Hamilton e l’intercetto (3rd e 20) di Delaney, sanciscono inevitabile la sconfitta dei Texans. 23-16 Bucs.


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