Prima di tre stagionali degli Eagles al MetLife Stadium, dove torneranno di nuovo tra fine novembre e inizio dicembre per la 'classica' con i Giants e per il match-rivincita di stasera in opposizione ai Jets. E vorrebbero essere loro a concederla, più che a vedersela concedere, questa rivincita, visto che lo 0-35 interno contro i Patriots è piaga ancora dolorosa per chi a quella disfatta ha partecipato: ma NY non pare volerne evocare il ricordo, perlomeno con Hassell che osserva, ma quasi ha paura di imporre le mani quando la progressione da 49 yards di Boston Scott promette e mantiene disastri (7-0 Philadelphia). Perchè, al contrario, Berrios di ritorno e Jeff Smith in reverse-run entrano nel nido delle Aquile, trincerato fino al 4th e goal altezza 2 (escluso: eccellente il calibrato a scendere in touchdown di Josh Johnson a Cager per il 7 pari) da Josiah Scott, Raequan Williams, Tuipulotu e Bradley. Puntano subito a tornare da quelle parti i Jets, ma il sack-fumble di Fatukasi a Flacco incontra la ricopertura di Toth, con la violenza non necessaria di Hall che allontana gli Eagles quanto le corse a ripetizione lungo quasi mezzo campo fino alla endzone di Kenneth Gainwell (14-7 Phila). Hassell giù deciso stavolta nel sack su Flacco, Josh Johnson controlla il graduale ingresso in carreggiata dei Jets con Ty Smith e Carter (3rd e 1), ma non può restare sottocoperta quando Herndon fa pass-interference offensiva, pur osando sempre sugli stessi due di cui sopra per la riemersione da un 2nd e 18. Adams avvicenda Ty Johnson, resta lì invece Michael Carter, anche se Tarron Jackson ha ormai capito dove andare a imboscarlo (field-goal NY con Ammendola, 10-14): idem però Nasirildeen con Gainwell, così Flacco deve estrarre le carte di riserva Ward e - azione similare a quella del primo touchdown di Phila, mollezza contenitiva di Campbell compresa - Arcega-Whieside: 21-10 Eagles, mentre McGill sacka Morgan e Seymour gli intercetta un 3rd e 5 stretto destinato a Cager. Mullens fa appena il passo dell'ingresso in partita - 3rd e 4 ok su Hightower - che l'holding di Pryor diventa automatica convocazione di Jake Elliott per il calcio del +14 Philadelphia, impreparata sulla combinazione ritorno/reverse-run di Vyncint e Jeff Smith, cui la parentesi al lancio corto Daniel Brown - 3rd e 3 da Morgan per le 33-Eagles - assicura continuità. Poi Saleh rimette i suoi al galoppo: Josh Adams, ma soprattutto le 24 yards in 4 down di Ty Johnson (17-21), con una nuova flag - holding di Marken Michel - a intimidire la fiducia di Mullens, che pure respira quando, da 3rd e 14, lo stesso Michel e Holyfield gli rinnovano un 1st e 10. Pinnock e Campbell, però, contestano la presa di Fulgham a niente dal touchdown per un tutti giù per terra (e nessuno con la palla, che rotola out) in endzone-Jets. Il challenge di Saleh per farsi dare per buona una ricezione da 3rd down - di Cager - non giudicata tale dagli arbitri è un'altra delle ormai imminenti e consecutive svolte di un entusiasmante fine-match: Morgan, quindi, lungo da Yeboah nelle 30 ospiti (17 yards) e più lungo ancora (21) per la ratifica conferma centrale in endzone, una iper-riduzione delle distanze non lo dota invece - con Jeff Smith - del completo della conversione-sorpasso newyorkese. Phila, perciò, su di 1 (24-23) e con l'alleanza di una flag contro Pinnock su un 3rd e 4, anche solo per far correre il cronometro, non più tuttavia un problema quando Jacquet assale con furto-ovale riportato in touchdown dalle 32 Daniel Brown (31-23 Eagles). Sicuro? Per Yeboah non proprio (4th e 4 da 13 yards) e pure Morgan non si deprime sul sack di Tamarr Jackson, ma anzi si riappropria della palla e, a un secondo dalla fine, scaglia in orbita-endzone un Hail Mary dalle 49 catturato sempre da Yeboah tra le alture di mille braccia alzate. Dentro, infine, la run di conversione di Adams: è pareggio a 31. Altro che rivincita.
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