Contro i Patriots formato preseason conviene far sul serio come fanno sul serio loro, a meno di non voler finire sepolti sotto una valanga di punti, stile Eagles in Week 2. Chiarissimo per i Giants, del resto, il messaggio del sack di Uche a Daniel Jones dopo un minuto e mezzo di partita, come la run super di Damien Harris, 18 yards per le 26 newyorkesi: Pats ok tra i pali dalle 41 con Folk (3-0) e retrocedendo Daniel Jones a 6 yards dallo scrimmage delle proprie 34 per un nuovo sack, contemporaneo, di Bentley e Wise. Una precisazione della quale Booker e Penny, districatisi rispettivamente, appena prima, da un 3rd e da un 4th e 1,non avevano bisogno, ma che può far comunque bene allo spirito collettivo dei Giants, rappresentato su un 3rd e 7 lungo di Newton dall’intercetto di Martinez. Il contrattacco dalle 41-Patriots, però, non inizia granchè – falsa partenza di Slayton -, Daniel Jones – con Shepard – lo ritocca di 3rd e 6 per le 15: sono Joejuan Williams e Colbert, dall’altra parte, a dover rinfacciare a Engram – Uche e Bethel respingeranno invece Booker - l’acquisto gratis di 5 yards gentilmente offerto ai Giants da un holding di Michael Jackson. Ross annulla definitivamente la transazione intercettando Daniel Jones in endzone, ma New York ricambia lo stesso la cortesia con un holding di Bradberry su un 3rd e 4: molto meno beneficenza nelle intenzioni di Lawrence, al sack su Mac Jones da cui il 6-0 di Nordin al calcio dalle 48 e un 3rd e 11 Giants per giallo arbitrale contro Andrew Thomas che Bethel, limitandosi all’anticipo su Pettis, non porta all’incasso di un altro possibile intercetto. Ad handicap per l’holding di Herron anche New England, però, con Kaden Smith che dissolve un 3rd e 2 derivante da 2nd e 11 per contatto Bower-Shepard appena dietro lo scrimmage e, al salto in endzone, sulla parabola da 1st e 10 altezza 23 di Daniel Jones (6-7). J.J Taylor al transito di un 3rd e 4 post-intervallo, la spinta per lasciarsi alle spalle altre 18 yards dalle 35-Giants: per l’altra metà del campo rossoblu ancora inviolato c’è Mac Jones e un magnifico tracciante centrale che Zuber incrocia perfettamente in ricezione. Beal incidenta in curva la run esterna di conversione di Stevenson (12-7 NE), inostacolato J.J.Taylor di ritorno da 23 yards quando Mac Jones sente ancora il fuoco nel braccio che solo sulle 20 newyorkesi Chris Johnson spegne soffiando contro Asiasi: Peters, invece, è come non ci fosse sulla endline quando la run di Stevenson lo calpesta portandoselo dietro fino in endzone (19-7), ma Glennon pare credere ancora nella rimonta (3rd e 6 ok per Bachman), una speranza parecchio oscillante tra l’errore al field-goal di Gano, il sack di Trent Harris a Mac Jones e una duplice flag a favore (puniti i ‘Patrioti’ Zuber e Adams). Ma se due corse di Clement e Penny hanno già tranquillizzato abbastanza il loro quarterback, è Bachman – presa esterna e giù sul paletto d’angolo - la reale certezza di un match non ancora finito, nonostante gli ancora fastidiosissimi Taylor, Stevenson e un importantissimo 3rd e 4 Hoyer-Zuber, garanzia del prodotto finale del field-goal (Nordin dalle 37) del 22-14 Patriots. New York si rianima con Glennon-Willis da un sack da 3rd e 15 di Murray, impossibile si ripeta lo stesso il miracolo dopo quello di Winovich (2nd e 18): Hoyer allora accelera con Zuber e il Taylor di sempre, ma Nordin non chiude la questione al calcio (dalle 54) perché a Glennon, proprio allo scadere, qualcosa di sovrannaturale riesce: un Hail Mary completo per Damion Willis dalle 43, attentissimo però Wise sull’esterno di conversione diretto a Pettis. 22-20 New England.
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