Tra cambiare tanto e cambiare bene ce ne corre, anche se hai preso la prima scelta del Draft 2021 (Trevor Lawrence, of course), evidente conseguenza diretta di contro di una precedente stagione che, fosse andata diversamente, nemmeno avrebbe motivato la rivoluzione tecnica che, in offseason, ha stravolto i Jaguars, a cominciare dalla guida tecnica. Non ha deposto troppo chiaro il -10 subìto in casa la scorsa settimana dai Browns e ancora più gentile il punteggio finale odierno per Jacksonville che a New Orleans perderà di 2, cominciando però la partita praticamente da 14-0: in 9 minuti e qualche secondo doppio Winston da 72 yards direttamente in endzone tra i guanti di Callaway, fantascientifico come e più del compagno. E dire che i Saints un drive di mezzo nemmeno lo giocano - due false partenze di McCoy e Ramczyk -, con i Jaguars che allora, pian piano, attaccano a ruggire con i sack di Ward e Smoot a Taysom Hill, in attesa di un Lawrence stile-Clemson, bene da Marvin Jones (31 yards in due down ) per le 32-Saints e giù di corsa larga da 3rd e 7 (field-goal Lambo dalle 34, 3-14). Guardato a vista, Taysom Hill si fa fischiare intentional grounding e cade sul placcaggio da tergo di Bryan, l'holding offensivo di Treadwell non spegne invece Jacksonville, nelle 26 di New Orleans - da 1st e 19 - in tre fasi con Shenault-bis e Farrell, contenti anche della minima ricompensa di un field-goal dalle 43 (Lawrence sackato da Dalton) che, invece Lambo spedisce sul palo. E' Ty Montgomery il bersaglio giusto di Hill: 33 yards in 36 secondi e il calcio a segno di Rosas con coronometro del secondo quarto a zero (17-3 Saints). Al rientro Minshew per Lawrence, nonchè Ogunbowale e una violenza non necessaria lontana dall'azione di Granderson: Farrell è l'incaricato su un 3rd e 5, mentre Treadwell esce senza palla da un 4th e 3 nelle 30 di New Orleans. Taysom Hill, che ha scoperto affinità interessanti con Montgomery, non lo molla, anche se l'ultima destinazione dalle 14-Jaguars - una fotocopia ravvicinata del secondo touchdown di Callaway -, dopo un benefico roughing the passer di Tufele, è Li'Jordan Humphrey (23-3 Saints, extrapoint fuori di Rosas). Il quarto di latitanza ectoplasmica iniziale Jacksonville lo recupera nell'ultimo, con la gran catch and run di Ozigbo preceduta - ancora al crepuscolo del terzo periodo - da 36 yards di ritorno da kick di Cooper. Importantissimo, ma in quel momento nessuno lo pensa possibile, il sack di Higgins: Jacksonville - arrivata fin sulle 11 - segna solo al calcio con Lambo (6-23). Minshew chiude in ulteriore deficit - intercetto di McManis appena dentro la sua endzone -, seppur Meyer lo circondi da gente in gran forma: Cottrell e Hammond (3rd e 7 e 3rd e 12) e - per Beathard, che lo sostituisce - Cotton, trovato lungo da 37 yards su un altro 3rd down e - dalle 3 -, negli ultimi alloggi della endzone, fuori dalle possibilità di intervento di Bryce Thompson (13-23). Al contrario, l'attacco di New Orleans, con Siemien a lanciare, non cammina più, Beathard (100% complessivo sui 3rd down, e qui arrotonda la statistica su Ellefson e T. Davis) è invece una macchina sempre più perfetta: dalle 24 a scendere in touchdown per un Collin Johnson dimenticato da Jamerson e di conversione stretta per l'incredibile ricezione ravvicinata a una mano di Cottrell. Di più non si può, ma giusto perchè Washington, di corsa e di misura, supera l'ultimo down a 83 secondi dal termine. 23-21 Saints.
Fabrizio Mancini
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