Terzo 'successivo' di quel precedente del Superbowl del 2017 e terza W PER New England su Philadelphia: possono ancora sbandierarlo tuttora con uguale vanto quel titolo, ma sarebbe anche ora che gli Eagles smettano anche di sentirsi appagati per averlo vinto, impegnandosi sul serio per poter tornare presto a rigiocarne un altro. Come hanno fatto i Patriots dopo quella partita (già l'anno seguente 13-3 sui Rams e anello a Foxboro): per Belichik, del resto, il football non ha nulla di amichevole, neanche la preseason, ed è per questo che da Baltimore il coach di New England si è fatto arrivare in offseason un agonista cattivo come Matt Judon, che su uno snap disgraziato di Herbig rincorre Flacco fin sulle 9 di Phila e lo anticipa sul recupero-fumble. Due down e Damien Harris è in endzone (7-0), Van Noy sbarra invece la corsa da 3rd e 1 di Jordan Howard, Newton seleziona Meyers e Bourne per 51 yards e il field-goal (mancato) di Nordin. Philadelphia riprende a farsi male da sola (holding di Pryor), i Patriots, sadici, le danno il resto con Damien Harris e Michel, mentre Meyers colpisce da lontano - le 28 yards biancoverdi -, galoppando a testa bassa per il 13-0 (Nordin sbaglia anche l'extrapoint del 14) contro McPhearson e Edwards. Qualcosa sembra evolvere per gli Eagles a partire dal secondo quarto (doppia flag contro i Patriots: puniti col giallo Henry Anderson e Winovich), l'ottimismo di Flacco, però, - che saggia DeVonta Smith e Stoll -, sconfina sconsideratamente in un 4th e 3 dalle 9 che Dugger, in endzone, guarda a vista e tocca prima di Quez Watkins. L'ora di Mac Jones scocca allo start di un drive difficile (due holding di Herron e Cunningham), ma Harry e Michel gli sono al fianco nel superamento - al pass dalla sua endzone - di un 3rd e 13 e di un 1st e 20 quindi, senza forzare testardamente la serratura della linea-Eagles sul più corto dei 3rd e goal, Rhamondre Stevenson va a cercarsi in esterni una seconda porta di entrata. Altri 6 punti per i Patriots - Jones e Bourne non convertono da 2, Nordin qui non c'entra -: a caccia, perciò, del primo parziale favorevole Phila con DeVonta Smith (3rd e 4), Winovich però sacka Flacco e, peggio, Bethel gli alza una traiettoria di assistenza a Reagor indirizzandola verso l'intercetto di Langi. Mac Jones e Olszewski accomodano per metà tragitto (38 yards) un drive disegnato appositamente per le volate di J.J. Taylor, da screen-pass l'ultima, larga in touchdown sul blocco di Cunningham e più energica della strattonata di Rashad Smith. 25-0 Patriots (ancora out Nordin con l'extrapoint) e duplice sack di bentrovato a Mullens da Langi e - con fumble, salvato dallo stesso ex quarterback dei Niners - Winovich, mentre Belichik sfoga a oltranza J.J Taylor, Olszewski (3rd e 6) e Rhamondre Stevenson (2nd e goal dall'ultima yarda di campo: 32-0) su quel che resta delle linee-Philadelphia. Di cui non hanno compassione nè gli arbitri (holding e pass-interference rilevati a Martin e Lavert Hill), nè gli ultimi Patriots mandati all'arrembaggio: Maluia (sack a 8 yards dallo scrimmage a Mullens) e Hoyer-Wilkerson (3rd e 10 da 20 yards). Segna al piede anche Nordin dalle 24, l'intercetto di Colbert a Mullens manda di traverso agli Eagles il fumble di Rhamondre Stevenson (Raequan Williams al contrasto, Seymour per la ricopertura). L'unico merito statistico di Phila in 60 minuti. 35-0 Patriots: come la si può considerare una semplice amichevole, coach Sirianni?
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