Rimontati a Chicago i Dolphins, bene però con i migliori prima di farsi riprendere e superare, Falcons sconfitti a loro volta in un esordio-preseason nella sostanza uguale per le contendenti odierne (sulle schedule entrambe sono 0-1), ma nei fatti lontano come giorno e notte. Atlanta, infatti, mai in vantaggio sui Titans in Week 1 e alla fine lasciata a quota 3 punti, quelli che allora, all'HardRock Stadium, la squadra di Arthur Smith si affretta a segnare, spingendo già da ritorno kick-off con Avery Williams e, a seguire, Ollison, mentre McCarron accede nelle 40 di Miami con Blake. Koo segna al piede, dunque, il 3-0 e Moreau interrompe la reverse-run di Jaylen Waddle sulle sue 40: subito sofferenze per i Falcons, che sackeranno pure Tagovailoa con Bullard, ma che non hanno proprio idea di come arrangiarsi su Gaskin, un cataclisma nella run da 16 yards, cui lui stesso abbina il 1st e goal minimo dell'ultimo affondo (7-3 Dolphins). Altro intoppo sul cammino di Miami (un holding di Jackson), ma Tagovailoa rimette in strada i suoi come nulla fosse e agli stessi ritmi forsennati di poco fa: Hollins e Waddle su da 1st e 20 con Gesicki, Atlanta sta troppo larga per marcare nelle 8 un'altra ricezione, giusto il gioco che Flores costruisce al pass, ma centralmente, sempre per Gaskin (14-3). Di là Sharpe fa falsa partenza, ma non fosse per rispetto ad Avery Williams, che stira un altro buon ritorno, riceve in presa il 1st e 15 da McCarron, a sua volta giù di run con Ollison e (4th e 2 da 20) Franks, che ne prende il posto in regia: chimerica, però, fino ad un altro 4th down, la presa delle ultime 2 yards di campo-Miami per Blake, Sharpe e Raine, anche Tagovailoa però ne stringe uno incompleto - e 3 - da Perry, ben disturbato da Richie Grant, nelle 15 avversarie. Eguavoen incubo di Franks - due sack in neanche 10 secondi -, LeBlanc spaventa a sua volta Huntley, ma Raine ricopre il fumble e Maggio calcia quanto più lungo può un punt che Perry, di ritorno, e Tagovailoa-Hollins non riavvicinano a sufficienza perchè Sanders possa segnare al piede il +14 dalle 58. Del resto, a 3 secondi dall'intervallo, per i Dolphins il field-goal sarebbe stato un accontentarsi, mentre con altri due quarti interi, e Brissett-Malcolm Brown, a disposizione Miami può puntare al meglio: il contributo doc di Merritt (3rd e 5) e Ahmed è un gentile passaggio di trasferimento nelle 15-Falcons offerto all'ex Rams, che da lì sa benissimo come arrivare, in tre tappe, al touchdown (21-3). Eguavoen ce l'ha evidentemente con Franks: altri due sack di fila, il secondo da safety in endzone difensiva (23-3 Dolphins) e difesa ospite di nuovo e di malavoglia dentro a farsi schiaffeggiare dalle progressioni di Perry, mentre Brissett e Forster perfezionano intese (3rd e 3) per un futuro distante appena un minuto e mezzo (2nd e goal esterno in endzone dalle 8 a scavalcare la testa di Abrams: 30-3 Miami). Per le trame in velocità Smith usa, invece, da un lato all'altro del prato, Foreman (9 run, 25 yards e 10-30), intanto Franks è ancora lì a lanciare - Darby e Green - e farsi intercettare da Munson con ritorno sulle 6: Sinnett e Merritt concertano lo stesso pass a uscire, e anche questo arcuato a superare Abrams, visto a Brissett-Forster (37-10 Dolphins). Huntley - un siluro dalle 30 al touchdown -, con Hawkins, ha ancora voglia di correre, ma la partita è finità già da un pò, purtroppo per lui: la vince Miami 37-17.
Fabrizio Mancini
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