Sappiamo che playoff e regular-season sono due ambienti opposti, ma sarebbe impossibile anche in una partita di campionato rimontare in tre quarti un passivo di 28-0, seppure Pittsburgh di punti nel tempo rimanente ne segni qualcosa come 37. Fa malissimo a Roethlisberger il riposo, nelle intenzioni rigenerante, di domenica scorsa: contro la stessa Cleveland di oggi peraltro, appena appena un po’ più stizzita per essere capitata, nel tabellone del Wild Card Round, proprio con gli Steelers, come se coach Tomlin, tenendo fuori il suo quarterback titolare, abbia quasi voluto scegliersi l’avversaria-playoff secondo lui più semplice. Una liberissima interpretazione, ovviamente: Browns, però, seriamente assatanati - e senza coach Stefanski, in quarantena - su quello snap suicida a 15 secondi dal kickoff che scavalca Roethlisberger e, ‘lisciato’ da Conner e Garrett, finisce sotto la pancia di Joseph in endzone (7-0), con Stewart che intercetta e Landry a trapanare trasversale le 40-Steelers con caduta frontale in touchdown sul placcaggio da dietro di Hilton (14-0). Derek Watt (3rd e 1) sbatte su Harrison, Chubb scava il campo per 38 yards e Hunt, sul blocco di Conklin, rilancia forte in endzone dalle 11 sul 3rd e 5 da 12 yards Mayfield-Higgins. Pittsburgh, già al buio di un -21 più folgorante di un cataclisma, barcolla per un holding offensivo di Feiler e consegna di nuovo palla ai Browns (intercetto di Redwine) per un altro paio di atroci scorribande di Chubb e – in aggiramento dalle 8 – Kareem Hunt (28-0 Browns). Roethlisberger è inerme all’angolo, eppure Taylor lo va a disturbare anche lì mandandogli in disgrazia (tra le mani di Gustin, cioè) l’ennesimo passaggio inconsulto: sul 28-0 Lamm può pure permettersela una flag offensiva, Snell (3rd e 1) e Conner (4th e 1 e 1st e goal esterno in endzone sul blocco di Feiler) devono invece capitalizzare al top e oltre ogni pallone. Brutte nuove da Cleveland, però: Mayfield corre via da un 3rd e 6, Hunt sbuca nelle 15 e Hooper raccatta comodo un 2nd e 5 dalle 7 (35-7). Gli Steelers riescono tuttavia in pochi secondi, con McCloud di ritorno Snell, Diontae Johnson e il 1st e 10 da 15 yards Roethlisberger-Claypool, a collocare sulle 49 il calcio del field-goal di metà match di Boswell (10-35). Claypool e Smith-Schuster tra i primi eletti della ripresa, ma non certo gli unici, perché Pittsburgh, almeno, lotta: Roethlisberger spazia da Diontae Johnson a Conner e, dalle 17, inarca trasversale un 1st e 10 per Ebron sopra il casco di Stewart. Verso nessuno la susseguente conversione centrale (16-35), Diontae Johnson (3rd e 9) e Conner quindi lungo la stessa scia con (3rd e 10) Smith-Schuster, ottimo poi a tagliare in ricezione, ancora su Stewart, il 4th e goal stretto di Roethlisberger (23-35). Nelson sfiora soltanto l’allargata da 3rd e 8 di Mayfield per Peoples-Jones, Landry galoppa per 15 yards supplementari sulla traccia di un 3rd e 2 e Chubb ne ara 40 nette fino al touchdown sui blocchi di Tretter e Dunn (42-23 Browns). Sopravvive meglio con l’acqua alla gola Pittsburgh: da 40 anche i due down in 50 secondi che Roethlisberger consuma con Diontae Johnson e Smith-Schuster, Claypool è bravissimo in presa alta – da altre 29 yards, le ultime prima del touchdown: 29-42 -, ma Stewart scatta in angolo per colpire di pugno la conversione. Chubb e Hunt (3rd e 10) assoldati per sfinire quanto resta in piedi degli Steelers, Mayfield per Njoku su un 3rd e 3 e dalle 6 in endzone su Hooper che, sulla ‘toccata’ d’anticipo di Edmunds, non coordina la chiusura delle mani: c’è Parkey per i pali (45-29 e Takitaki a intercettare per la quarta volta Roethlisberger. Browns con le ridotte (Chubb e Hooper), ma ad un altro field-goal (Parkey dalle 37) non si guarda in bocca, specie se è quello del Divisional Round: ci sarebbe da tenere ancora sotto controllo Diontae Johnson e – 4th e 10 da 33 yards – Smith-Schuster, Roethlisberger esterno stretto da Claypool e corto per Conner che converte in tuffo saltando Joseph. Vince Cleveland 48-37.
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