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NFL 2025 WEEK 7 - Bears 26 Saints 14

  • Fabrizio Mancini
  • 19 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Male abituati ai Bears delle ultime stagioni, quelli odierni, capaci di vincere domenica scorsa a Washington, potrebbero non esserlo, a Chicago, contro i New Orleans Saints? Il sack-fumble da dietro Sweat-Rattler, con palla ripresa da Dexter, ci potrebbe già rassicurare, come anche una gran run in rigiocata di Monangai, la premessa di un field-goal di Moody appena accettabile, ma solo perché opposto, nel medesimo drive, al cospetto di un paio di quasi perse, di cui Caleb Williams/Dalman conservano invece il possesso (3-0 Bears). Premessa che, tre minuti più tardi, uno straordinario intercetto di Riley smentisce in un intercetto-Saints mal rigiocato, tuttavia, via Miller, da Rattler-Olave, causa errore al piede di Grupe dalle 53: Caleb Williams può, perciò, rasserenarsi con Odunze, riaffidandosi al calcio a segno di Moody (6-0 Bears), prima che una acrobazia da controintercetto, restituita ai Saints da Nahshon Wright e corredata da un ritorno super dell'ex Chiefs, sciolga ogni ansia da prestazione attraverso l'imprendibile - per Reid/Sanker - cavalcata-touchdown di Swift (13-0 Chicago). Pur penalizzati da una falsa partenza di Kmet, infatti, Williams-Loveland mostrano ora una lucidità fermissima nel vanificarne gli effetti finali - 3rd e 7 -, Chase Young si fa peraltro trapassare imbelle da una run di Monengai (20-0 Bears), mentre Sweat/Edmunds stoppano retroscrimmage analogo tentativo di scasso - di Kamara - alla serratura di un 4th e 1: all'armonica musicalità di questa sinfonia collettiva, però, Stevenson/Byard non riescono ad allinearsi, entrambi banalmente scavalcati da una doppia combinazione di lancio Rattler-Olave lungo le 78 yards di un asse aereo fin troppo vulnerabile (7-20), il secondo anche pizzicato di nuovo in ritardo quando il quarterback ospite, da più dappresso grazie ai proventi precedenti recatigli da Taysom Hill/Juwan Johnson, ricontatta Olave ad altezza angolo-endzone (14-20). Brusco sì detto ridimensionamento-score, ma molto alta anche la volontà di assumersi inedite responsabilità importanti da parte di D.J. Moore/Burden: da una fuga pluridirezionale di Swift, quindi, Moody edifica un +9 Bears (23-14) che, nonostante un seguente intercetto di rivalsa di Byard a Rattler, resta lì bloccato, fino ad una energica rotazione al rushing tra Swift e Monengai per il prezioso 100% complessivo al piede a firma Jake Moody, parte di rilievo del 26-14 Chicago finale, la quarta vittoria consecutiva dei Bears.

 
 
 

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