NFL 2025 WEEK 5 - Ravens 10 Texans 44

Indiscussa ambizione-playoff per Baltimore Ravens e Houston Texans, ad oggi, però, con un comune 1-3 di classifica e, i primi, almeno in questa partita dell'M&T Bank Stadium, senza il quarterback titolare, Lamar Jackson, l'uomo-simbolo di una squadra che, offensivamente e identitariamente, gli è dipendente al 300%: Cooper Rush, il suo sostituto, piuttosto affidabile quando, a Dallas, gli è capitato, negli anni scorsi, di avvicendare Prescott, aspetta, per iniziare, che il collega pariruolo Stroud, sondato Nico Collins, alzi da Schultz un lob da 3rd down e si allarghi in chiusura-touchdown da Hutchinson (7-0 Texans). Ed eccolo all'opera, dunque, il vice-Jackson, assecondato in due ricezioni già estreme da Kolar/Hopkins (field-goal ok di Loop, 3-7), mentre Houston varia meglio le proprie tematiche coinvolgendo Chubb/Marks, con il riconfermato Schultz e il controcalcio di Fairbairn (10-3 Texans), quando Van Noy sacka un indugiante Stroud: Edwards, dall'altra parte, rende la pariglia a Rush e proprio Stroud si lancia indisturbato, da un secondo al'altro, nelle 5 di Baltimore, violate centralmente al passing, assieme a tutta la endline, su Nico Collins (17-3 Houston), una volta scontata la penale di un appena precedente touchdown incamerato da Bryant, ma disturbato da una concomitante interferenza di Schultz. Già privati delle anarchiche scosse improvvise che impartisce loro la presenza di Jackson, ai Ravens tocca convivere anche con gravose penalità d'attacco - Likely, falsa partenza -, che Nico Collins, di reverse, porta alla paga, ben affiancato da Schultz, sempre di mezzo come le summenzionate flag pro-Texans (Keyon Martin, qui addirittura responsabile doppio) e un altro esterno a punti Stroud-Hutchinson, totalmente mancato nel monitoraggio del proprio sviluppo di traiettoria, da Tampa (24-3 Houston). Quando, poi, gli straordinari di Andrews/Hopkins racimolano il diritto ad un field-goal pre-intervallo, Loop - dalle 55 - lo tira out, con il tuffo di rientro di Pitre per l'intercetto di Rush, un micidiale strappo solista di Chubb tra i blocchi di Andrews/Hutchinson a staccare senza speranza la rincorsa di Martin (31-3 Texans) e la contribuzione non banale di Jayden Higgins alla trasformazione al piede, altezza 57, di Fairbairn (38-3 Houston). E' solo ora che a Rush funziona, alla mano, la messa a punto di un collegamento ad ampio raggio con Flowers e persino Henry trova gli impacci di una giornata da dimenticare in fretta in uno sfondamento faticoso dalla breve al quale, finché può, Rankins regge a dovere (10-38): ma è solo una affacciata di pallido sole nella tempesta più dirompente, se Brooks sorpassa presto, e non di poco, un 4th minimo, con Stroud ad abbordare profondissimo Kirk, per omaggiare, infine, Noel di un biglietto di ingresso, libero ormai a chiunque, in area-endzone (41-10 Texans). Houston, in più, ancora con Pitre, si impossessa di un pallone che il contatto con lo stesso difensore ospite fa uscire dal controllo tentennante di Andrews e, mentre qualcuno dei Ravens, vedi Alexander, comincia a perdere la calma, Nico Collins conduce Fairbairn al field-goal del 44-10 finale. Vincono i Texans: Baltimore rattoppasse Jackson, altrimenti è nera.