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NFL 2025 WEEK 4 - Giants 21 Chargers 18

  • Fabrizio Mancini
  • 4 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Metter fuori Russell Wilson a vantaggio di un rookie al debutto sarebbe stato, neanche troppo tempo fa, irriverente scelta da lesissima maestà: non più, quelli dell'epoca, però, i tempi di Seattle per il quarterback ex Seahawks e oggi tremendamente iperinvoluto, dei New York Giants: che, contro i Los Angeles Chargers, schierano percio, a lanciare senz'altro, ma anche a correre, e quanto, alle calcagna di Skattebo, Jaxson Dart (7-0 NY). Anche se sarebbero i Chargers, fino a prova contraria, a dover dimostrare, sull'erba del MetLife, la loro presunta maturità di squadra-leader, di Division e non solo: Tuipulotu si limita però, semplicemente, a sackare proprio Dart, mentre Lawrence riporta sull'uscio della endline, varcato in forma di field-goal da NY, vittima di una attardante falsa partenza di Van Roten, con McAtamney, l'intercetto sulle 40 avversarie dello stesso Herbert (14-0 Giants). L.A., invece, manda a scorrazzare Hampton, McConkey valica agile un down quasi compromesso, ma si sporca anche di un blocco illegale che, unito ad un intentional grounding fischiato a Herbert, produce il controcalcio-Chargers, dalle 25, di Cameron Dicker (3-14), con challenge newyorkese a segno per la correzione/archiviazione di un 3rd e 13 - Bellinger -, ma frammisto per una ingiusta par condicio al grave infortunio (ginocchio andato, auguri) di Nabers: McAtamney, al piede, rende così giustizia ad una inedita serie di allunghi di Dart/Skattebo (13-3 Giants), consegnando a L.A. un ricorrere quasi obbligato ai servigi di Keenan Allen, comunque insufficienti se un offside di Carter - 4th e 2 - non privasse i Giants della ripresa di uno snap-fumble, dal quale, alla fine, Herbert incrocia in altezza la presa del gran salto-touchdown, sovrastante di brutto Belton, di Quentin Johnston (10-13). Al rientro dall'intervallo, per un paio di down, e subito a rischio-fumble, torna in rossoblu Russell Wilson, poi riecco Dart, fortunatamente solo acciaccato, osare a punti su Theo Johnson (21-10 NY, penetra centralmente anche lo sprint di conversione di Skattebo) un sottomano ravvicinato, di contrattacco all'intercetto di Andru Phillips a Herbert, riportato lungo mezzo campo e più, ma non conosce esitazioni nè ostacoli la maestosa accelerazione dalle proprie 46 di Hampton, parimenti convertita dallo sfondamento individuale - su Davidson - di Herbert (18-21). Giants, ad ogni modo, sempre a mille ad ogni gioco, con Slayton e - cambio direzionale esterno ad un 3rd e 1 - Dart, ma Gilman causa un drop di Wan'Dale Robinson nella negazione di un 4th down e Burks sacka Herbert, non del tutto assecondato stavolta da Quentin Johnston, a dispetto dell'inesorabile scorrere dei secondi finali dell'ultimo quarto, approdanti a zero prima dell'Hail Mary decisivo. Vince NY.

 
 
 

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