NFL 2025 WEEK 14 - Packers 28 Bears 21
- Fabrizio Mancini
- 2 giorni fa
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Altro scontro diretto per il primo posto di Division di una Week 14 che annovera già, oltre a Packers-Bears, Jaguars-Colts e Ravens-Steelers: al Lambeau di Green Bay luci gialloverdi inizialmente intermittenti, tra gli scintillii in serie di Jacobs e l'intercetto ospite di Gardner-Johnson, presto riassorbito dai Packers, tramite FitzPatrick/Whylie, grazie specialmente alla secondaria dei Bears, ridotta al solo, impotente Byard, quando Christian Watson gli si presenta nei pressi con fini di cattura di un frontale nemmeno chissà cosa, altezza 23, passatogli da Jordan Love (7-0 GB). Un susseguente extratasca di Caleb Williams, di là, assapora invece le pretese, ispiratissime, di Burden, preventivo di uno scramble da 4th e 1 sfuggito a Gary, ma ripagato senza troppi entusiasmi dal field-goal di Santos (3-7), con Love da Musgrave e, stavolta, a fotocopiare per Melton, ma da quasi metacampo, le mosse del suo primo touchdown assistito (qui Brisker non scala sul ricevitore di turno, 14-3 Packers), mentre la ricopertura-palla, di Blackwell, del kick-return relativo resiste strenuamente al colpo di un attacco-fumble, arrecatogli da Hopper: Chicago se ne gioverà, al rientro dall'intervallo, miracolando via Kmet nel salvataggio di un possesso al 99% destinato a certo incompleto laterale, da cui la creazione dal nulla di un angolo di passaggio inesistente di Caleb Williams troverà, nella endzone di GB, il degno, spettacolare volo in presa di Zaccheaus, compensato da uno sprint di conversione, sospinto dalla linea, di Monangai (11-14) e indirettamente sbattuto contro alle rispondenti accelerazioni nemiche di Melton/Jayden Reed, rilanciate sul trasversale, tra le 41 e la mèta, da Watson (21-11 Packers). Kmet/Burden, tuttavia, restano ancora ligi ai propri doveri di ardimentosa fedeltà offensiva, come del resto anche Santos, puntuale al piede dovesse servire (serve eccome, 14-21) e l'efficienza del lavoro instancabile del duo podistico di Chicago Swift/Monangai, al quale lo smarcamento di Loveland, in barba alla spaesata transizione contraria dei dirimpettai di opposizione, che facilita l'opera di appoggio-touchdown dalla minima di Caleb Williams, porge rispettosi ringraziamenti (21-21). Sono quelle fondamentali soluzioni di arginamento opposto, però, che Chicago non sa affatto dove andare a reperire: Jacobs, perciò, ricambiato solo sporadicamente da Jayden Reed, si allarga irraggiungibile oltre un 3rd e 2 per stracciare, alfine, più dalla breve, il tackle basso di McCloud (28-21 GB), mentre Caleb Williams, che gli si prodiga di rincorsa con Burden/Duvernay, sceglie di rassegnarsi solo quando il 4th e 1 dell'overtime o dell'addio alla vetta della NFC North, raggiunge - in endzone - il destinatario sbagliato, Keisean Nixon. Vincono i Packers.


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