NFL 2025 WEEK 14 - Chargers 22 Eagles 19
- Fabrizio Mancini
- 2 giorni fa
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Due 8-4 di diverso rilievo in due diverse Conference, con due diverse posizioni di classifica e un 9-4 importante, ma eventualmente non indispensabile per i Philadelphia Eagles, a risultati altrui di Week 14 già partoriti, quanto lo è, sicuro, per i Los Angeles Chargers, in effetti più vitali stasera, sul campo di casa, ad onorare un Monday Night aperto col botto immediato di una fulminante catch and run di Vidal (60 yards secche), in coda alla quale Herbert propone Hampton per la presa in solitaria, nell'angolo, del 7-0 L.A., mentre Hurts accentra bene Goedert quale additivo ad un bel controrushing di Barkley, due giochi di pregio che, però, presuppongono appena al field-goal del 3-7 di Jake Elliott. Phila si rimangerà un avvio di comunque invitanti premesse, intanto macchiando di offside - Ojomo - l'intercetto di DeJean a Herbert, stessa sorte per Mickens al cospetto di Hurts, a fronte stavolta di un turnover non assegnato ai Chargers: e questo nonostante Goedert/A.J. Brown, illusori precursori di un secondo intercetto avversario, stavolta senza flag simultanee, di Hand, indotto di ritorno al fumble - Shipley - di un ovale rimesso a libera disposizione proprio da Hurts, imperfetto in quella ricopertura che, al termine della sarabanda, vedrà vincitore Dye. Il SoFi esulta, anche se Herbert porta su solo Tre Harris (field-goal ok di Dicker, 10-3 L.A.), prima di un nuovo tourbillon, paritario, a colpi di intercetti (Donte Jackson sponda Chargers) e, lato difensivo ospite, il sack di Dean, con scippo risolutore di Byron Young: ad accostare, dunque, la risalita di Phila, mediante il super-slalom di Barkley, l'energia di un A.J. Brown diviso da Hurts tra le 17 e la endzone avversa, dove un holding di Mailata gli annulla il touchdown che Elliott, al piede, fa comunque diventare punti (6-10), ma Adoree' Jackson risistema tutto reintercettando Herbert, dissestato nel movimento di lancio dalle mani disturbanti di Jaelan Phillips. Dalle 48 l'unica possibilità residua di riavvicinamento-Eagles pre-intervallo, Elliott la scalcia fuori dai pali, con Vidal/Hampton disposti di rientro ad approfittarne, pur non appieno se, sciupato un leverage a sfavore di Ojomo in azione di field-goal ok, a Dicker tocca bissare la trasformazione del 13-6 Chargers: qui Phila rischia invece di incepparsi già di kick-return - Dye smobilita Covey senza ricopertura -, ma al di là di A,J, Brown c'è poco da aggiungere alla chance minima di riduzione del divario-score cui il calcio di Elliott, stavolta, provvede almeno a dovere (9-13). Chance, tuttavia, positivamente rinnovata non dal ruvido sack-fumble di Hunt a Herbert (ricopre Matlock) quanto dall'emersione a 200 all'ora, lungo l'intera metà rimasta di territorio losangelino, del travolgente rushing a mèta di Barkley (16-13 Eagles), sulla carta ampliabile ancora, non sopraggiungesse l'unicum di un drop in quota di A.J. Brown, a vantaggio dell'intercetto di Hart: Herbert, però, nemmeno inserendo Keenan Allen tra Vidal/Hampton, va oltre l'ennesimo field-goal complessivo (lo segna Dicker, 16-16), come anche Hurts, monologante su A.J. Brown dall'inizio alla fine di un drive che la caparbietà di Hart nel ripiegare fin dentro la endzone salva i suoi da un aggancio-touchdown reso in tal modo impervio anche per le doti inumane del ricevitore di Philadelphia. L.A., così, può inseguire con maggiori possibilità di scelta il field-goal di Elliott (19-16 Phila), pareggiato infatti da Dicker (19-19), via Vidal e con spunto solitario di Herbert ad apparecchiare al kicker dei Chargers, ad altezza 46, il calcio dell'overtime, al quale è Hampton ad affacciarsi rumoreggiante, in alternativa al medesimo Herbert: se Dicker, perciò, torna a colpire da 3 (22-19 L.A.), Hurts manovra deciso, con DeVonta Smith/Goedert, i palloni di un sorpasso/vittoria-Eagles, scagliando però quello decisivo, toccato da Hart, tra i guanti nemici di Jefferson. Vincono i Chargers.


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