NFL 2025 WEEK 14 - Buccaneers 20 Saints 24
- Fabrizio Mancini
- 3 giorni fa
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Aggiornamento: 2 giorni fa
L'occasione del bye dei Panthers per rientrare su Carolina per i Tampa Bay Buccaneers, che in quale avversario migliore dell'ultimo team di Division - i New Orleans Saints, già eliminati dalla postseason, e quasi l'ultimo dell'intera NFL, potrebbero imbattersi? Il problema è che agli ultimi non sempre piace essere pubblicamente ritenuti tali, e a Tyler Shough in particolare che, con Vele/Juwan Johnson, a ruota velocissima del kickoff-return di Tipton, affida a Neal l'attraversamento a balzelli della endline, per un touchdown in linea d'aria già entrato, anche senza la spinta in tuffo di Radunz (7-0 NO): TB, invece, con Mayfield, valuta Egbuka/Otton e apre Godwin ad un rilancio in presa bissato, dall'altra parte del fronte d'attacco, dalla catch and run, fin sul fondo del campo dalle 24, di Irving (7-7), poi ecco un intercetto-Saints, di Sanker, vanificato dall'interferenza di Riley, valevole quanto il troppo elaborato gioco, trattandosi di un 4th down, che il quarterback dei Bucs scarica esternamente incompiuto nelle disponibilità dello stesso Irving. Shough, a ridosso di un centrocampo guadagnato grauitamente, tenta allora, su Moreau, una svolta che, invece, non si configura nemmeno in parte, visto l'errore al piede di Smyth, per poi servire, anziché l'altrove Olave, un valido controintercetto a McCollum, dal quale Irving accende la miccia di avviamento del field-goal ok di McLaughlin (10-7 Tampa), con sack-Saints alla cintura, di Braswell, e un nuovo stop da 4th down, questo sullo scrimmage di partenza/arrivo, su Tucker, ad opera di Demario Davis, subito pareggiato da Neal, irreparabilmente urtato in fase di corsa dal Moreau precedente. E' Mayfield, allora, di mini-scramble, a mostrare al mondo come si fa a sbarazzarsi dell'ennesimo down estremo del momento, immettendone pre-intervallo, destinazione endzone, anche un altro, obbligato quanto ricacciato via da McKinstry, prima di subire immediato intercetto di rientro da Alontae Taylor per una rivalsa straordinaria di Shough, diretto in touchdown di ampio scramble, altezza 34, sotto la scorta vigile di Vele (14-10 NO). Di perdono necessita, però, pure Tucker che, assieme a Rachaad White e finalmente munito del suo miglior turbo, non guarda in faccia neanche ad una interferenza di Sanker, bucando infine dalla minima, al salto, l'agguato laterale di Rumph (17-14 Buccaneers), ma Shough riconnette presto Juwan Johnson e sbriglia Neal come mattatore di supporto del field-goal a segno di Smyth (17-17), mentre McKinstry disinnesca dalle mani di Godwin un inedito 4th down appoggiatogli corto da Mayfield. Shough, così, portato su da Olave, esplode in uno strepitoso secondo scramble-touchdown, seminandosi dietro le briciole di tre sack-Bucs consecutivi, gli ultimi due quasi in contemporanea (24-17 Saints), ma Irving gli risponde al meglio per vie diagonali, con l'imbucata di un 4th e 1 - Rachaad White - casco in avanti e una vana quanto giustificabile richiesta di interferenza Michael Davis-Otton urlata agli arbitri da Mayfield: McLaughlin, perlomeno, può siglare il -3 dalle 37 (20-24) e Vele, a ultimo warning appena celebrato, toppa una ricezione non recuperata in forma di intercetto da Deion Jones, con ripartenza perciò arretrata dei Buccaneers, battuti in coda alla partita dai millimetri di differenza che il tuffo di Otton cede alla chiusura, sulla carta officiata, di un vitale 4th e 4. Se NO vince con merito, Tampa sbanda malissimo.


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