NFL 2025 WEEK 13 - Commanders 26 Broncos 27
- Fabrizio Mancini
- 2 ore fa
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Esibiscono fieramente i muscoli alla possente, imbattibile Denver attuale i Washington Commanders, esaltati dalle luci casalinghe di un bellissimo Sunday Night, pur senza - ancora - Jayden Daniels e subito assaltati da Nix, via di scramble per infilare dal culmine mediano del percorso Badie: il primo e ultimo 3rd down passato del drive, completato a punti dal field-goal di Lutz (3-0 Broncos), sorte simile a quella di McNichols, giù di brutto sulla corsia di un rushing irresistibile, ma deluso dall'intercetto successivo di Greenlaw a Mariota, centrato sì in pieno addome, ma assolutamente nelle regole, da D.J. Jones che, così, gli manomette la voluta direzione del tentato innesco, nelle 10 ospiti, di Rodriguez. Un basto inopportuno, poi, sulla groppa di Washington, ce lo scarica la totale scoperchiatura difensiva del lato di contrasto ad un 4th e 1, che Trautman, infatti, traversa fin sulle 23 dei Commanders, violate qualche yarda più indietro dal calcio-bis di Lutz (6-0 Broncos), ma Mariota, inizialmente salvato - Bates - dagli esiti di un sack-fumble di Bonitto, ottiene perdono pubblico scendendo delicato da Ertz, mentre Brandon Jones non scampa vivo all'accelerazione-touchdown di Rodriguez (7-6 Washington) e Badie fa risalire Denver anche di ritorno, incitando alla propria emulazione, da snap, un triplo Engram, cui succede, nata da un equilibrismo clamoroso di Nix, praticamente steso sull'erba da Preston Smith, eppure ugualmente preciso nell'assistenza del 13-7 Broncos, la presa-ok di Sutton in endzone. La stasi dell'intervallo, tuttavia, non riduce le pretese ambiziose dei Commanders, sempre trascinati, anzi, dal carisma di Ertz, con gli apporti massicci di McLaurin e, smarcato in volo sovrannaturale da Mariota nell'angolo-touchdown più distante, Treylon Burks - incolpevolmente sovrastato Moss, 14-13 Washington -, il tutto nella considerazione futura di un illusorio holding a favore (Bryant) totalmente disgregato, invece, da un iperesteso 3rd e 11 Nix-Sutton, niente affatto sciupato, sponda-Broncos, dal comodo rushing altezza minima, dentro i blocchi di Prentice/Palszewski, di Harvey (20-14 Denver). Qui, comunque, un improvviso intercetto-Commanders di Wagner, piazzato dall'ex Seahawks a disposizione susseguente di Mariota-Yankoff, non prelude magari al sorpasso che Washington desiderava - il field-goal di Moody vale appena il 17-20 -, ma fa proprompere Luvu nell'esaltata esecuzione di uno spettacoloso blindside-sack, quasi da fumble scippato, da cui Mariota, mediante l'irrinunciabile Ertz (4th e 6), scuote il duo McLaurin/Samuel per l'espugnazione di un overtime agguantato da Moody al piede (20-20), aggredito dalla gran catch and run di Engram allungata a punti da un altro scatto-touchdown folgorante di Harvey (27-20 Broncos) e rincorso da Washington nell'anarchia di un drive offensivo di intercetti e touchdown annullati (Brandon Jones/McLaurin). Una giostra impazzita di commiato, vorticante sui ritmi turbolenti di un prefinale degno della partita, quello del 26-27, un gioiello dello stesso McLaurin al taglio stretto di un 4th down ravvicinato, e la murata di Bonitto sulla conversione di lancio di Mariota. Vince Denver.


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