NFL 2025 WEEK 11 - Eagles 16 Lions 9
- Fabrizio Mancini
- 19 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Una squadra che, se non può dilagare, sa come vincere subendo poco (Philadelphia) e un'altra (Detroit) che non gradisce per niente, quando gioca, orientare le proprie partite sul profilo gestionale del basso punteggio: eccoli, dunque, gli Eagles contro i Lions sul campo del Lincoln Financial Field, tra i territori NFL più inviolabili della Lega, almeno secondo la dimostrazione di avvertimento che di detto assioma si fa portavoce Jalen Davis mediante una toccata da intercetto - di DeJean, cui mettete in conto anche 21 yards di ritorno -, scarsamente rivitalizzata da Phila con una sottomessa rigiocata Hurts-A.J. Brown. Elliott, così, deve calciare (bene) il 3-0 Phila, con Gibbs rimpallato da Ojomo sullo scrimmage di un 4th e 1, giusto per condividere prima di Stuard, addosso a Jalyx Hunt, esperienza analoga, ma nelle forme leggermente diverse di un fake-punt: Hurts, intanto, che in qualità di runner da affiancare a Barkley, non sfigura affatto, procaccia a Elliott un'altra appetibile chance di segnatura al piede (6-0 Eagles) che, non mandasse Bates out l'extrapoint del sorpasso, Goff-St. Brown e un taglio di presa centrale accelerato da Jameson Williams fino alla endzone, ricaccerebbero in un lampo alle spalle della loro Detroit (6-6). Quando, invece, è proprio Barkley, ricoprendo un fumble, ad accorrere in aiuto del suo quarterback, momentaneamente spossessato dell'ovale, A.J. Brown/Dotson - e il primo, con Bigsby, si ripeterà a seguire - hanno già apprestato per lo stesso Hurts le condizioni ideali di sbarco-touchdown del solito sneak immarcabile (13-6 Phila), nemmeno sfiorato dall'aggressione doppia di Campbell/Branch, ma del tutto equivalente a quella avversaria la volontà di ricostruzione di Gibbs, fatta eccezione sia per il semi-impossibile aggancio basso - Jameson Williams - di un incompleto da 4th e 5, sia per una sua slalomeggiante catch and run, ad opposizione finale della quale l'assalto di Jaelan Phillips scardina a Goff l'esecuzione di un ribadito quanto fallito 4th down destinato, secondo intenzioni originarie, a St. Brown sul fondo della endzone. Flop in loop, come si vede, eppure restano testardamente inalterati i piani di battaglia dei Lions, marcature da galera di Phila a parte: Gibbs fa il vuoto come e quando vuole, ma Goff dirotta sistematicamente fuori bersaglio, qui ancora da St. Brown, un inedito 4th e 3 esterno, mentre l'holding di Robertson smantella un 3rd e 11 da precedente blocco falloso di A.J. Brown, con Hurts ben oltre i limiti punitivi di una flag - Mailata - stavolta anti-Eagles: Elliott torna ad insaccare, allora, il field-goal del 16-6 Phila e - evento epocale - Nowaske/Campbell stoppano al nanomillimetro l'affondo da 4th e 1 di Hurts, addirittura bissando l'annullamento anteriore di una falsa partenza di Cooper a snap da paritario 4th minimo neppure avviato. Goff, perciò, nelle 30 avverse, è già tanto non venga intercettato da Blankenship, palesemente beffato da una deviazione del compagno DeJean e mestamente inutile, al tirar delle somme, l'ingresso nei pali di Phila del field-goal di Bates. 16-9 Eagles.


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