NFL 2025 WEEK 11 - Dolphins 16 Commanders 13
- Fabrizio Mancini
- 18 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Anche al Santiago Bernabeu di Madrid, soprattutto se non si parla di calcio, può capitare di ospitare una partita di bassa classifica: da Miami e Washington, infatti, Dolphins e Commanders, entrambe con tre vittorie a testa, arrivano dimesse a calpestarne l'erba... Real, nella fattispecie di Achane che, attraverso cadenze di corsa mediamente costanti e intervallato alla mano da Tagovailoa tra i massimi/minimi di Waddle e Dulcich/Jaylen Wright, induce Patterson ad un field-goal di complessa trasformazione, ma al conto conclusivo assolutamente efficace (3-0 Dolphins). Per Mariota - Daniels sempre assente - l'invito, invece, ad una ricezione bassa di Chris Moore, un 4th e 1 sulla corsa esterna di Yakoff e perfino due flag a favore, battute in termini di rilevanza dall'unico, medesimo peccato di Rodriguez, una falsa partenza da secondo 4th in un drive che, almeno, Gay salva al piede (3-3), incidendo sul parziale esattamente come, a reparti scambiati, il sack insistito di Martin a Tagovailoa, messo giù dove - parecchio avanti -, lo aveva fin lì condotto l'intraprendente audacia di Achane/Malik Washington. Il field-goal a segno di Patterson fa 6-3 Dolphins, mentre Rodriguez imbocca una minuscola porticina centrale, all'uscita della quale Mariota stringendosi corto - ma ok - da Ertz all'altezza delle 32 avversarie, prima sfiora l'intercetto di Jordyn Brooks, poi cede a sua volta, contro la spinta di un sack di Dodson: se Gay, poi, da metacampo, nemmeno centra i pali, riecco un fermissimo Ertz tagliare da fuoriclasse un 2nd e 7, con un successivo, doppio Samuel, appositamente posto dallo stesso Mariota al servizio di riuscita riparazione di un immediato calcio-bis dello stesso kicker di Washington (6-6). Già al rientro dall'intervallo, Rodriguez si accoda al kick-return di Edmonds, ma è proprio uno scatto trasversale di Samuel, con atterraggio rispettivo in endzone con demolizione annessa del sack contemporaneo di Ashtyn Davis/Brents, ad alloggiare i Commanders sul massimo vantaggio di giornata (13-6): Waddle, invece, darebbe luogo ad uno spettacolo non incompiuto, qualora Wagner non entrasse d'intralcio tra una sua ricezione-touchdown e il 4th e goal dalla breve di Tagovailoa, ma la comprensibile frustrazione di Miami la combattono gagliardi Malik Washington, assieme al lo spunto singolo, a spinta, di Ollie Gordon (13-13), con Mariota degnissimo emulatore del rivale in una cavalcata da mezzo Bernabeu circa - 3rd e 9 - quanto insoddisfatto assistente di un ultimo 4th down interdetto ad Ertz dalla resistenza difensiva di Ashtyn Davis. Potenzia addirittura questa ritrovata alta definizione caratteriale dei Dolphins la ripresa-fumble - da punt di Bailey bucato in ricaduta da Sainristil - di Bonner, ma non favorisce Miami l'avvicendamento al rushing di rigiocata tra un arrembante Achane e - 4th e goal - la stabilità del muro di Luvu/Goldman nella ribattuta dell'infilata a testa bassa di Gordon, da cui il contraccolpo del mare sterminato di yards che i Dolphins lasciano all'avanzata dell'undrafted-rookie di Washington Jacoby Jones, almeno rimediato tanto dal drop monomano in zona-touchdown di Chris Moore, anche ben cercato dalla distanza da una sfortunata intuizione di Mariota, quanto dall'errore al piede, altezza 56, di Gay. E' la condanna all'overtime per i Commanders, immediatamente scontata nell'intercetto-Miami di Jack Jones, per conto del quale, e del field-goal della vittoria di Patterson, spende le sue residue fatiche Achane: 16-13 Dolphins.


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