Perfino Carolina sa battere i Saints del pur rientrante Carr e, a fine partita, del silurato allenatore Dennis Allen: già smarrito in un passato lontano il 47-10 nerodorato al termine dell'andata di New Orleans, risultato che oggi a Charlotte gli ospiti non sembrano nemmeno così accaniti nel voler bissare, almeno in fatto di sostanza-punti, pur nella contemporanea, presuntuosa convinzione di riuscirla comunque a centrare, presto o tardi, di poco o di tanto, la loro terza W stagionale. Olave/Kamara prima, Taysom Hill/Juwan Johnson e una flag contro Woods poi, al servizio proprio di Carr, lasciano le proprie rispettive ribalte offensive, infatti, soltanto ad un doppio field-goal di Grupe (6-0 Saints) che Bryce Young sorpassa in un unico drive via David Moore e il bel taglio centrale in endzone di/per Legette (7-6 Panthers): uscita dal campo, quindi, la palla della contesa di un fumble Richardson/Moreau, Carr ne traghetta il recupero da Cedric Wilson, con Wallace/Smith-Wade, pur se attentamente asserragliati nelle loro 7 rimaste, travolti dalla turbinante run-touchdown di Taysom Hill (13-7 NO). Carolina, tuttavia, si serve bene più della violenza non necessaria di Gay che di un ritorno comunque all'altezza, di Blackshear, ristrutturato nel field-goal di Pineiro (10-13), rinverdito dalla catch and run di Ja'Tavion Sanders e rivalutato a punti in accelerazione da uno scatto dalla minima di Hubbard (17-13 Panthers), imprendibile al pari dell'allungo esterno da fake-punt di Hayball: Hill ci mette ulteriore sale forzando un 4th e 1 (Grupe al piede, 16-17) e si abbina a Kamara nell'assalto delle 15 avverse per il mirabile volo-touchdown di Moreau, con Tuttle a murarne la conversione (22-17 Saints) prima di un recidivo holding ospite, di Holker/Penning, invalidante un intercetto smonta-ricezione, a Legette, di Jean-Charles. Decide la partita una terza flag, ancor più provvidenziale, contro Demario Davis: Hubbard se ne avvantaggia divincolandosi tra i blocchi per il touchdown di un +1 Panthers - 23-22, Bryce Young sackato da dietro dall'omonimo Chase in azione di conversione - più che sufficiente se (4th e 4) Mike Jackson disturba, a un minuto dal termine, la presa alta di Cedrick Wilson. Vince Carolina.
Fabrizio Mancini
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