Sembrano saper vincere anche nel fango delle partite più paludose i Texans quest'anno, complicanze queste che, sulla carta almeno, sembrerebbero da escludersi nell'odierno dell'NRG contro degli Indianapolis pur in discreta salute e rafforzati dal rientro di Jonathan Taylor: Stroud e Mixon/Diggs partono subito in tromba di raccordo al kickoff-return di Pierce (field-goal ok di Fairbairn, 3-0 Houston) che, di là, Dulin migliora perfino nell'incentivo di un singolo impulso propulsivo dello stesso Taylor, comunque sufficiente per il pari al piede di Matt Gay (3-3) dalle 46. E' Indy, tuttavia, a salire a sorpresa sulla prima cattedra della partita, traendo dal sack di Odeyingbo lo strappo improvviso di un 2nd e 9 lungo di Richardson che riduce al solo Bullock il contingente-Texans in secondaria di contrasto alla fuga-touchdown - 69 yards totali - di Downs (10-3 Colts), ma Houston si rimette a far sul serio con il blocco plurimo del suo offensive-team, spostato in avanzamento costante da Stroud mediante Schultz e Diggs/Woods, con paurosa run esterna di Mixon a soffiare come polvere da un tavolo le resistenze di Jaylon Jones (10-10). Assaggia un sack di pesante digestione anche Richardson (Will Anderson), Settle glielo raddoppia, ma sulla replica intermedia di Buckner convergono l'intercetto-Texans, nelle 20 avversarie, di Pitre e l'immediata connessione Stroud-Dell a scavalcare Womack con una parabola discendente all'altezza dell'ultimo limite della endzone (17-10 Houston): meno invasivo di un nuovo, devastante rischio-turnover, quindi, lo snap-fumble di inizio terzo quarto che a Richardson riesce fortunosamente di ricoprire, limitando così le rigiocate rossoblu di Hutchinson/Diggs al solo field-goal di Fairbairn da appena 35 yards (20-10 Texans) e prima di imbarcarsi esterno in una gran run da 4th e 3 bissata da Jonathan Taylor per il 13-20 al calcio di Gay, amara conseguenza diretta dell'interferenza di annullamento - Pittman - di un 2nd e goal altezza 13 Richardson-Pierce. Di là Stroud elimina viceversa su Meltchie dal computo in rosso dei Texans - falsa partenza di Tunsil - un 2nd e 19 che il field-goal di Fairbairn completa a punti dalle 34 (23-13 Texans), ma Pittman si monda la coscienza scatenando, con Pierce e una sublime ricezione volante di Downs, l'assalto alla endzone di Houston, violata dal brevissimo dell'ultima yarda superstite da Jonathan Taylor (20-23), poi ecco Indy uscire indenne da due flag dii fila - Cross/Kenny Moore - disturbando altrettante volte Stroud nel controllo di uno snap-fumble ripreso alfine da Odeyingbo. Altresì duplice quanto decisivo, però, il sack di Hunter a Richardson nei restanti 2.25 del match: il secondo, da 4th e 10, impedisce un eventuale Hail Mary di sorpasso, già in buona parte impedito dalla preliminare scivolata sull'erba del quarterback di Indy. Vince Houston.
Fabrizio Mancini
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