Partita importante, molto importante, tra Colts e Dolphins al Lucas Oil di Indianapolis se entrambe hanno ormai capito di dover/poter giocare solo per il secondo posto di Division, e neanche è sicuro che basti: Miami, poi, se come si dice intende programmare il rientro di Tagovailoa, vorrebbe magari donargli una classifica ancora rimediabile, con Jonnu Smith meglio incisivo di Achane/Mostert nell'incursione centrale suggeritagli, grazie anche al blocco di Armstead, da Huntley (3rd e goal, 7-0 Dolphins). Già viceversa tornato a disposizione, per Indy, Anthony Richardson, cui Mitchell ferma basso un esterno nelle 30 prima che uno snap sciatto diriga la palla-fumble relativa in possesso di Sieler: Ingold annette dunque la sua alla forza appena conclamata, e qui ribadita, da Jonnu Smith per un field-goal di Sanders (10-0 Miami) che Richardson-Pittman non vogliono tuttavia lasciare in sospeso prima della fine del secondo quarto. Così è infatti (Gay ok al calcio, 3-10), e non solo, perchè - su Mostert - Olubi genera un contro-fumble da lui stesso anche riportato, con duplice cambio di direzione, sulle 28-Dolphins: Dulin le esaurisce quasi tutte di reverse, le restanti se le beve in corsa Goodson (10-10), mentre Latu sacka Huntley e si annulla la ricopertura ospite di Chop Robinson quando Ramsey devia sull'erba della redzone di Indy un 3rd e 9 di Richardson reputato dal replay come già partito pre-contatto. Jaylen Wright/Jonnu Smith reagiscono di opportuna rabbia, Franklin acquieta però Ingold portandogli via un nuovo ovale fatto biancoblu da Bryan, con Mitchell e Sermon/Pierce, tutti azionati da Richardson, diligenti nel predisporre Gay al calcio comodo del 13-10 Colts: Boyle, da parte-Dolphins, intanto subentrato a Huntley, appoggia l'insostituibile Jonnu Smith al kick-return di Berrios, ma non alla precisione del field-goal - ribattuto dall'interno del palo - di Sanders e a Fuller non riesce per millimetri l'intercetto dell'esterno di un 2nd e 11 Richardson-Pittman, una mancata impresa preliminare perciò al 16-10 Colts, tirato tra i pali ancora da Gay altezza 38. Nel drive della verità, ecco allora Miami intervallare Tyreek Hill/Achane al sempre presentissimo Jonnu Smith, non incrocia il movimento di Malik Washington invece il 4th e 2 largo di Boyle a 7 secondi dal termine. Vince Indy.
Fabrizio Mancini
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