Ormai da anni di casa a Londra i Jaguars, anche se oggi al Tottenham Stadium gli ospitanti sono i sorprendenti Bears che, pur portati subito - ma non troppo oltre - a soffrire tramite Lawrence, con Engram/Kirk e il field-goal di Little dalle 30 (3-0 Jacksonville), sopportano quanto devono per poi reagire di botto via Swift/Roschon Johnson: l'ultimo terzo di campo residuo lo chiude in touchdown Kmet (7-3 Chicago), sfondando su un Andre Cisco presto - quanto vanamente - vendicativo su Caleb Williams, intercettato infatti, ma senza danni da contrattacco, nelle 10-Jaguars. Per riprendersi lo stesso da un pur sì indolore turbamento, comunque, il quarterback dei Bears sfrutta bene a seguire Odunze/Keenan Allen e scende infine esterno in endzone ancora da Kmet (14-3 Chicago), mentre Edwards/Hicks recano aggiuntivo ottimismo defraudando di sack/ricopertura Engram del primissimo possesso-Jags del terzo periodo: immesso in partita D.J. Moore, quindi, Williams vi consolida Keenan Allen - superpresa-touchdown in volo, 21-3 Bears -, come di là Kirk/Engram, nonostante le responsabilità del secondo nel turnover precedente, continuano a mostrarsi gli unici in bianco-Jaguars a svariare oltre la sufficienza, almeno prima che un bel trasversale d'angolo in corsa di Lawrence dalle 21 alla endzone non sovrapponga loro Gabriel Davis (10-21). Chicago, però, servendosi anche di un holding di Darby, sa risalire dal sack da 2nd e 14 di Hines-Allen con Swift, apripista di un esterno a uscire Williams-Keenan Allen (28-10 Bears) e dall'intercetto di Blackwell a Lawrence ecco divampare sempre più irrefrenabile Kmet, con Maason Smith povera vittima della potenza dello stesso Swift nel cortissimo della run del 35-10 Chicago. E' solo adesso che davanti ai Jaguars si aprono comodi i confini, mai nemmeno appressati finora, di un paio di quarti down: D'Ernest Johnson ne varca uno minimo, Gabriel Davis si inginocchia in touchdown per il bis, con una conversione out Lawrence-Engram più alta che larga, ma ugualmente incompiuta, cui Williams-Keenan Allen rispondono all'uopo (4th e 3) cancellando un tackle-fumble Miller-Swift ricoperto da Jenkins. Santos non segna al piede causa deviazione riducente di Robertson-Harris, ma non è grave: vince, o meglio stravince, Chicago.
Fabrizio Mancini
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