Primo redde rationem, a Baltimore, di AFC North tra Ravens e Steelers: il ritorno in quel di Pittsburgh all'ultima giornata, ma intanto ecco Stanley doversi industriare in un laborioso recupero da sack-fumble di Highsmith sottratto a Matakevich, mentre l'inversione delle maglie a parità di circostanza - una persa dal punt-return, attaccato da Pierre, di Desmond King - premia i Ravens nella ripresa di Board. Henry può così ripartire in una manovra di ripetuta devastazione internamente alle ultime 41-Steelers, Likely ne ultima l'opera restando solo ad attendere in endzone, da Lamar Jackson, l'esterno d'angolo del 7-0 Baltimore, mentre Warren/Skowronek azzerano le risultanze di un sack di Pierce e Pruitt danza in equlibrio ai limiti della endzone di fondo nella coordinata trattenuta del 7-7 da 1st e goal centrale di Russell Wilson. Quando, poi, quest'ultimo rileverà Najee Harris nelle mansioni individuali di prima guida offensiva ospite, Washington lo speronerà durissimo con annesso fumble ricoperto da Van Noy nelle 5-Ravens, mentre andrà giù parimenti energico, pur senza la conseguenza di un analogo contro-turnover, il tackle di Kazee su Justice Hill: Lamar Jackson allunga così per Bateman, nelle profondità dell'area di mèta avversaria, l'estensione - rispetto alla prima - della sua seconda assistenza-touchdown di partita (14-7 Baltimore), con Flowers versione agile di un Henry dall'avanzata viceversa sempre più turbolenta, Tucker ad insaccare nei pali il field-goal del 17-7 Baltimore da centrocampo e, Warren a parte, Pittsburgh verso l'intervallo collezionando, tra Mike Williams/Freiermuth, piccoli quanto adeguatiricavi, tutti accumulati al piede da Boswell nel calcio del 10-17 di fine primo tempo. Un prezioso patrimonio che, al rientro, Wilson accumula, semitriplicando da Austin un 3rd e 6, per poi arcuare, da Patterson e alle spalle di Malik Harrison, la discesa letale, dal cielo dell'M&T Bank, del pari-Steelers a 17, un risultato presto ridiscusso, però, da Henry lungo il tragitto di una catch and run sollevata alfine da terra dal millimetrico centrale di ripristino-distanze Lamar Jackson-Andrews (24-17 Ravens): divario che, questa volta, Baltimore non si lascia risucchiare, nonostante Warren tenga a sé il possesso di un 3rd e 7 scompostosi a seguito di un contatto con Hamilton, appena dopo appena autentico manuale vivente di marcatura pulita nell'ostacolo ad Austin della contesa di un 4th e 6. I Ravens, poi, sapranno ancora prevalere su una nuova avversità, l'intercetto di Fitzpatrick, impresa tecnica - purtroppo per lui - imitata nel decisivo giro di un minuto da Humphrey con ritorno in endzone dalle 37 (31-17 Baltimore): rilanciandosi di getto nelle 15 di Pittsburgh, infatti, gli esagitati Flowers/Henry chiederanno a Tucker la cortesia finale di sorvolarle al piede. 34-17 Ravens.
NFL 2024 WEEK 16 - Ravens 34 Steelers 17
Fabrizio Mancini
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