Miami favorita in questo spareggio-playoff di AFC East, tale solo per essa, beninteso, esclusivamente perché i Dolphins hanno alternato molto meno, in stagione, la qualità delle loro prestazioni, rispetto ai più negativamente costanti New England Patriots: così, del resto, anche oggi, tra un paio di decise azioni personali di Gibson/Maye, presto naufragate nel palo al calcio di Slye dalle 45, sinistramente profetizzato dal precedente holding offensivo di Jacobs. Miami è più improntata, invece, alle combinazioni corali, suggerite da Tagovailoa per Waddle/Tyreek Hill prima del 3rd frontale tagliato/girato in touchdown, a travolgere Jonathan Jones, da Jonnu Smith (7-0 Dolphins): Chop Robinson sacka di là Maye, il breve intervallo che, riazionando ancora Smith/Waddle, ricarica Tagovailoa nell'appoggio corto allungato in endzone-Pats, alle spalle del blocco di Smythe, da Achane (14-0 Miami), preservato poi dal suo quarterback come finalizzatore anche nel seguente drive d'attacco dei Dolphins, chiuso a passeggio lungo la vuota corsia sinistra dell'opposto reparto avversario (21-0 Dolphins) dopo una già ennesima dimostrazione di strapotenza seriale esposta al pubblico dell'Hard Rock Stadium da Waddle. Mancasse già a qualcuno degli spettatori dellla stessa platea di casa, torna a farsi ammirare pure Tyreek Hill, anche perché stavolta, ben infastidito da Dugger, Waddle non ferma in endzone un centrale di Tagovailoa: Sanders comunque facile nei pali (24-0 Dolphins) con Maye che, atterrito dall'aggressione-sack di Sieler, lascia disponibile al recupero di Jordyn Brooks la palla di un 3rd e 3 subito incrociata da Tagovailoa lungo le residue 23 di territorio-Patriots per l'imprendibile Waddle (31-0 Miami). Ecco, finalmente, NE impegnare un minimo la Miami di retroguardia con Demario Douglas/Henry: altresì baldanzoso Maye in un profondo di reazione al sack di Ramsey abbrancato in largo anticipo da Hooper su Holland/Poyer (7-31), differentemente più tardi da un successivo 4th e 4 allargato dallo stesso quarterback rossoblu oltre le possibilità di ricezione monomano di Bourne, mentre rasenta la perfezione il tempismo di Mapu in un contatto-fumble manuale su Jaylen Wright, con persa raccolta/ritornata da Gonzalez nella endzone dei Dolphins. La relativa combinazione a tre che Maye organizza in stato di conversione spedendo a mèta Rhamondre Stevenson attraverso Boutte (15-31) incita Schooler ad addossare un sack a Tagovailoa che, teoricamente, non intervenisse l'intercetto di Dodson ad un Maye ancora recidivamente troppo timido, aumenterebbe le non eccessive chance di rimonta, dissolte senza speranza dalla ripartenza di Miami con Smythe, sufficiente a Sanders per infilare al calcio da centrocampo il 34-15 Dolphins.
Fabrizio Mancini
Comments